Colli, ronde notturne degli animalisti contro i bracconieri di cinghiali

Gli animalisti sono tornati questa notte di ronda, sui colli euganei, con la speranza di beccare i bracconieri che illegalmente sono "calati" in zona per uccidere "in proprio" i cinghiali che qui hanno trovato il loro habitat ideale per riprodursi, diventando l'incubo di molti agricoltori della zona.

GLI STRISCIONI. Di cinghiali e bracconieri nemmeno l'ombra, ma Centopercentoanimalisti annuncia tramite due striscioni che le ronde continueranno. Uno affisso al municipio di Teolo e rivolto al sindaco Moreno Valdisolo e l'altro a Baone ai bracconieri, luogo dove spesso sono stati trovati dei cinghiali catturati al laccio.

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I BRACCONIERI. Per gli animalisti, danni o non danni causati da questi ungulati, i cinghiali restano pur sempre animali da salvaguardare. Denunciano che l'anno scorso sui colli euganei sono stati uccisi, tra legali e non legali, 1400 cinghiali: "un vergognoso sterminio di massa, un vero biocidio che deve cessare". "Il sindaco di Teolo - continuano gli attivisti - ora lamenta che la macchina di morte messa in atto contro i cinghiali nel territorio comunale non riesce a funzionare, per mancanza di fondi e per intoppi burocratici. Quindi i cinghiali non vengono uccisi legalmente dai cosiddetti selecontrollori, ma illegalmente dai bracconieri. Anche il presidente dell'Ente parco Colli euganei Gianni Biasetto si allarma per la calata di bracconieri, provenienti anche da altre zone, decisi ad ammazzare in proprio. Diciamo chiaro e tondo che non c'è nessuna differenza tra l'opera dei bracconieri e quella dei selecontrollori. In entrambi i casi è un odioso e infame assassinio di massa, perpetrato contro creature cui viene negato anche di vivere nel poco spazio ancora scampato a speculazione e sfruttamento".