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Cronaca

La doppia vita di Riina Jr: volontariato e droga, ora rischia la revoca della libertà vigilata

La squadra mobile di Venezia ha accertato decine di incontri con pregiudicati dai quali ha acquistato dello stupefacente. Il tutto documentato dai filmati della videosorveglianza nel periodo che va dal settembre del 2016 al giugno di quest’anno

Condannato per associazione mafiosa a 8 anni e 10 mesi, sei anni fa si è trasferito a Padova, città dove lavora in una comunità che aiuta le persone in difficoltà, in regime di sorveglianza speciale. Giuseppe Salvatore Riina, figlio del Capo dei capi Totò, morto una decina di giorni fa, rischia la revoca della libertà vigilata. La squadra mobile di Venezia ha seguito i suoi spostamenti dal settembre del 2016 al giugno di quest’anno, scoprendo che "Salvuccio" ha incontrato dei pregiudicati ed è uscito di casa fuori dagli orari stabiliti (l'obbligo imponeva di stare in casa dalle 22 alle 6).

REVOCA LIBERTÀ VIGILATA.

Ad incastrarlo sarebbero le telecamere di sorveglianza poste nelle vicinanze dell’abitazione padovana. Sarebbero stati quindi documentati decine di incontri con pregiudicati con precedenti per droga dai quali ha acquistato dosi di cocaina. Riina Jr giovedì è quindi comparso davanti al giudice del tribunale di sorveglianza Linda Arata. Il pm Giorgio Falcone ha chiesto che gli venga revocata la libertà vigilata proponendo l'inserimento all'interno di una "casa lavoro".

 

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