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Cronaca Montà / Via Montà

Ospitava abusivamente suoi connazionali in un piccolo appartamento: scattano pesanti sanzioni

Un 40enne dovrà pagare circa 3.500 euro: ad aggravare la situazione la presenza di un pakistano appena tornato dal suo paese di origine, e che ora dovrà rimanere per due settimane in isolamento

Al comando di polizia locale erano arrivate numerose segnalazioni per sovraffollamento e "movimenti sospetti". E l'accertamento ha confermato il tutto: serie di violazioni amministrative elevate a un 40enne di origini pakistane.

I fatti

Operatori del nucleo controlli condominiali della polizia locale - insieme a personale dell'ufficio prevenzione e protezione del Comune di Padova - si sono recati di primissima mattina in via Montà per controllare un appartamento abitato da cittadini extracomunitari. Nel corso dell'accertamento sono stati identificati cinque uomini originari del Pakistan: l'immobile è risultato idoneo sotto il profilo igienico sanitario, ma le persone presenti superavano il numero massimo consentito in relazione alle dimensioni dell'appartamento. Inoltre è stato constatato che uno dei presenti era rientrato dal suo Paese di origine il giorno precedente: il fatto è stato immediatamente comunicato all'ufficio di igiene pubblica per le verifiche di competenza relative all'osservanza del periodo di 14 giorni di isolamento fiduciario. Il titolare del contratto di locazione dell'appartamento, un 40enne anch'egli pakistano, dovrà ora pagare circa 3.500 euro per aver esercitato l'attività di "bed and breakfast" in assenza della prevista autorizzazione, per non aver comunicato all'autorità la presenza dei suddetti "ospiti" e per aver superato la capienza massima dell'alloggio.

Il commento

Afferma Lorenzo Fontolan, comandante della polizia locale: «È importante non sottovalutare il fenomeno del sovraffollamento di persone all'interno delle abitazioni, fenomeno ancora presente in alcune zone della nostra città. L'emergenza epidemiologica ancora in atto genera nei cittadini una particolare sensibilità in ordine a questo fenomeno, poiché tutti siamo portati comprensibilmente a pensare che la presenza incontrollata di molte persone in spazi angusti potrebbe favorire, oggi più che in passato, la diffusione e la proliferazione di malattie infettive. Per questo motivo confermiamo la nostra disponibilità ad intevenire tempestivamente ogni qualvolta ne ricorrano i presupposti».   

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