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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Nuovo tour delle carceri per il Sappe, delegazione in visita al Due Palazzi martedì

Il sindacato di polizia penitenziaria denuncia situazioni critiche di carenza di organico

Nuovo tour in alcune carceri di Veneto e Friuli Venezia Giulia del SAPPE, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che come primo e più rappresentativo sindacato dei Baschi Azzurri del Corpo, visiterà lunedì 19 giugno 2017 le carceri di Udine e Trieste, martedì 20 giugno 2017 la Casa di reclusione di Padova e infine, mercoledì 21 giugno 2017 le Case circondariali di Vicenza e Verona.

LO SCOPO. Guiderà la delegazione sindacale il segretario generale SAPPE Donato Capece, accompagnato dal segretario nazionale del Triveneto Giovanni Vona, dal segretario regionale del Friuli Venezia Giulia Giovanni Altomare e da altri dirigenti sindacali nazionali e regionali. Capece sottolinea che “le visite nei penitenziari saranno occasione per testimoniare un segnale di vicinanza al personale di polizia penitenziaria e tornare a denunciare le difficili condizioni lavorative causate dalla gravissima carenza di organico che riguarda in particolar modo la polizia penitenziaria”. 

I FATTI. Capece evidenzia come i gravi episodi accaduti all’interno delle carceri sono “sintomatici del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E la situazione è diventata allarmante per la polizia penitenziaria, che paga pesantemente  in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici”.

I DATI. Nei penitenziari di Friuli Venezia Giulia e Veneto si sono contati, nello scorso 2016, 451 atti di autolesionismo (124 e 327), 51 tentati suicidi di altrettanti detenuti (11 e 40) sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria, 412 colluttazioni (93 e 319) e 140 ferimenti (35 e 105).

LA DENUNCIA. “'E' sintomatico”, spiega il leader nazionale dei Baschi Azzurri, “che negli ultimi dieci anni ci sia stata un'impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni '90 sono passati oggi ad essere oltre 19mila e 200. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d'origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia'. Il dato oggettivo è però un altro: le espulsioni di detenuti stranieri dall’Italia sono state fino ad oggi assai contenute, oserei dire impercettibili. E credo si debba iniziare a ragionare di riaprire le carceri dismesse, come l’Asinara e Pianosa, dove contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione”.

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