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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Rubano / Viale Po

Sarmeola, identificata la baby gang Rapinò 15enne della collana d'oro

Un 17enne tunisino è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria e i due complici, sempre minorenni, padovani, sono stati denunciati a piede libero. L'episodio risale all'8 settembre in via Po, vicino alla chiesa

In meno di 48 ore di indagini, i carabinieri di Sarmeola di Rubano sono riusciti a risalire ai tre minorenni, componenti di una baby gang, autori della rapina ai danni di un 15enne di Rubano che lunedì mattina si era presentato in caserma per denunciare di essere stato derubato domenica sera intorno alle 22.45 di una collana in oro mentre con altri coetanei si trovava seduto su una panchina in viale Po, vicino al centro parrocchiale.

UN FERMO E DUE DENUNCE. I militari dell'arma, ricostruiti i fatti, sono riusciti a risalire ai responsabili, riconosciuti dalla vittima e da altri testimoni presenti al momento dei fatti anche tramite album fotografici pubblicati su Facebook. Sottoposto a fermo di polizia giudiziaria e condotto nel centro di prima accoglienza di Treviso un 17enne tunisino rintracciato all'interno di una comunità. Denunciati a piede libero invece altri due coetanei padovani. Per tutti e tre l'accusa è di rapina impropria aggravata in concorso.

I FATTI. Secondo quanto appurato dai carabinieri, il 15enne derubato si trovava in compagnia di altri tre coetanei quando sono sopraggiunti i tre "bulli" in scooter. Avvicinatosi dapprima con la scusa di chiedere se avevano delle sigarette e della "ganja" (termine che sta per marijuana), uno dei tre ha poi chiesto di vedere il cellulare di uno dei giovani seduti, senza però riuscire nell'intento di sottrarglielo. Quindi, notata la catenina in oro del 15enne, il tunisino è riuscito a farsela dare, con un accendino l'ha pure scaldata per "verificare se è d'oro", quindi ha proposto lo scambio con la propria collana. Al rifiuto del coetaneo ha comunque detto che si sarebbe tenuto il gioiello e di non insistere, minacciandolo che altrimenti sarebbe finita a botte.

LA COLLANA. Il tunisino e gli altri denunciati, che hanno ammesso le proprie responsabilità, al momento di essere rintracciati dai militari dell'arma, martedì sera, non erano però già più in possesso della catenina, affermando di averla venduta in stazione a Padova.

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