Lanciarono sasso contro il treno Individuati gli autori: sono 6 minori
Frequentano tutti la scuola media all'Arcella. La polizia ferroviaria è risalita a loro tramite il racconto di un ragazzo fermato poco dopo l'episodio di lunedì e che non aveva però partecipato alla sassaiola
In cinque giorni di indagini serrate, la polizia ferroviaria di Padova ha individuato i responsabili del pericoloso lancio di un sasso di grosse dimensioni che lunedì sera aveva colpito e perforato il finestrino di un treno della linea Padova-Bassano del Grappa da poco partito dalla stazione della città euganea, fortunatamente senza causare feriti tra i numerosi passeggeri presenti all'interno del vagone.
VIDEO: Le immagini dei danni provocati e del sasso
6 MINORI GLI AUTORI. Fin dalle prime ore, gli uomini della polfer erano sulle tracce di una decina di ragazzini in età da scuola media, rivelatisi gli autori dell'infelice bravata. Sabato mattina, i 6 minori individuati sono stati segnalati alla Procura della Repubblica al tribunale dei minorenni di Venezia. Gli inquirenti sono risaliti a loro tramite il racconto di un ragazzo fermato poco dopo l'episodio e che non aveva però partecipato alla sassaiola
IL PIANO. Secondo quanto ricostruito, alle 17.45 di lunedì, nove minori si erano dati appuntamento davanti ad una scuola media dell’Arcella, l’istituto che tutti frequentano, per recarsi, ognuno con la propria bicicletta, in un campetto di calcio distante circa un chilometro, nelle vicinanze della parrocchia Sacro Cuore. Prima di imboccare il sottopasso ferroviario di via Jacopo della Quercia, otto di loro avevano deciso di fermarsi e, abbandonate le biciclette, si erano addentrati nella sede ferroviaria appropinquandosi ai binari di corsa dei treni, decidendo di aspettarne uno per colpirlo con i sassi.
LA SASSAIOLA E LA FUGA. Uno dei ragazzi, rimasto fuori e accortosi di non essere più seguito dagli altri, era tornato indietro e, intuite le loro intenzioni, li aveva richiamati perché cambiassero idea. Solo due gli avevano dato retta, andandolo a raggiungere fuori dalla sede ferroviaria. Subito dopo, al passaggio del treno, i tre avevano sentito la gragnola di colpi di pietre lanciate contro le carrozze dagli altri sei rimasti vicini alle rotaie. Poi, il fuggi fuggi alla vista dell'auto della polfer giunta sul posto. Rimasti nei paraggi per cercare i ragazzi, gli agenti avevano intercettato uno di loro che, alla richiesta se sapesse qualcosa, aveva subito ammesso di essere uno di quelli che erano rimasti fuori. In presenza poi del padre aveva riferito anche tutto il resto.
