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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Parte la due giorni di sciopero dei benzinai: «Responsabilità del governo Meloni»

Da questa sera alle 19 parte la serrata. Rimangono aperte alcune aree di servizio ed una ogni 100 chilometri in autostrada

I benzinai chiudono per sciopero: è confermata la serrata contro il decreto del governo sulla trasparenza dei prezzi. Gli impianti di rifornimento carburanti, compresi i self service, rimarranno chiusi per 48 ore consecutive, dalle 19 di oggi 24 gennaio fino alle 19 del 26 gennaio sulla rete ordinaria, e dalle 22 del 24 alle 22 del 26 gennaio sulla viabilità autostradale. Due locandine, una con gli orari dello sciopero e una breve spiegazione e un'altra per indicare tutte le ragioni della protesta sono state predisposte e saranno affisse nelle varie stazioni di servizio dalle tre sigle sindacali Faib Confesercenti, Fegica e Figisc-Anisa Confcommercio. «Il governo, invece di aprire al confronto sui veri problemi del settore, continua a parlare di trasparenza e zone d'ombra solo per nascondere le proprie responsabilità ed inquinare il dibattito, lasciando intendere colpe di speculazioni dei benzinai che semplicemente non esistono - sottolineano i gestori - Ristabilire la verità dei fatti diviene quindi prioritario, per aprire finalmente il confronto di merito» spiegano.

Meloni

«Provvedimento giusto, non si torna indietro», ha detto Giorgia Meloni sullo sciopero dei benzinai che scatterà da stasera alle 19 sulla rete ordinaria e dalle 22 sulle autostrade: «Li abbiamo convocati già due volte, il governo non ha mai immaginato provvedimenti per additare la categoria dei benzinai. Pubblicare il prezzo medio è di buon senso. Su altro siamo andati incontro. Nessuno vuole colpire la categoria ma è necessario fare ordine» ha dichiarato la presidente del Consiglio ad Algeri rispondendo alle domande dei giornalisti.

Chi rimane aperto

Poiché il servizio di rifornimento carburante è considerato un servizio essenziale, anche durante lo sciopero del 25 e del 26 gennaio, la categoria deve garantire un minimo di stazioni di servizio aperte, pari a circa, nello specifico sul territorio fiorentino, il 12% sul totale. La percentuale infatti varia da territorio a territorio ed è calcolata sugli esercizi aperti nei turni festivi. In caso di sciopero deve infatti essere mantenuto in servizio sulla rete stradale urbana ed extraurbana un numero di stazioni di rifornimento non inferiore al 50%. In genere si tratta degli impianti completamente automatizzati, dove non c'è personale, chiamati 'ghost' (su Firenze ce ne sono per esempio due in via Senese, uno in viale Europa). Sull'autostrada le stazioni di servizio aperte devono essere una per ogni cento chilometri". Ci sono poi altri impianti che potrebbero risultare aperti durante i due giorni di stop. Si tratta di quei distributori gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere tramite gli appalti in servizi.

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