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Cronaca

Sciopero generale del 4 novembre 2016

L'agitazione è stata proclamata dalle sigle sindacali Cub e Usi-Ait di tutte le categorie pubbliche e private per l'intera giornata, e per i turnisti, compreso il primo turno montante

Uno sciopero generale è stato proclamato dalle sigle sindacali Cub e Usi-Ait di tutte le categorie pubbliche e private per l'intera giornata di venerdì 4 novembre, e per i turnisti, compreso il primo turno montante.

ACEGAS-APS-AMGA. A Padova, possibili disservizi a causa dello sciopero sono stati annunciati da AcegasApsAmga, per quando riguarda "lo svolgimento dei servizi, anche presso gli sportelli commerciali e i call center aziendali". AcegasApsAmga ricorda, comunque, che "saranno garantite le prestazioni minime, assicurate per legge, e che al termine dello sciopero i servizi torneranno alla normale operatività".

POSTE ITALIANE. In Veneto, e in tutta Italia, sono previste manifestazioni contro "il processo di privatizzazione condotto dal Governo che sta investendo Poste Italiane". Oltre a chiedere il mantenimento dell'azienda a maggioranza pubblica, i sindacati rivendicano gli investimenti previsti dal piano industriale, un miglioramento del servizio di recapito postale  quotidiano (e non a giorni alterni) e una valorizzazione dei dipendenti attualmente trattati come semplici venditori alla rincorsa dell'obiettivo di budget, e non come personale a servizio del cliente.

LE RAGIONI DELLO SCIOPERO. Nella nota diffusa dalle organizzazioni sindacali si leggono le motivazioni dell'agitazione:

"Contro la guerra, che sta coinvolgendo l'Europa e il Medio Oriente e i paesi dell'Africa, contro le fabbriche di morte, le spese militari e la guerra interna contro i ceti popolari; per la messa in sicurezza del territorio, la bonifica dei siti inquinati; per la sicurezza nei posti di lavoro: basta morti; contro l'accordo sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014 tra Confindustria, Cgil, Cisl, Uil; contro la politica economica e sociale del governo Renzi e dell'Unione Uuropea, contro il jobs act e l'abolizione dell' articolo 18; contro le false cooperative e quelle utilizzate per ridurre i diritti e la retribuzione dei lavoratori; contro il blocco dei contratti pubblici e privati, e l'individualizzazione del rapporto di lavoro contro le privatizzazzioni, le grandi opere dannose e la distribuzione del territorio; per la redistribuzione del reddito attraverso consistenti aumenti salariari per tutti i lavoratori e pensionati; per la rivalutazione delle pensioni, la riduzione degli anni per il diritto alla pensione, la salute e la sicurezza sui posti di lavoro, il diritto all'abitare; contro la precarietà e il lavoro gratuito; per il diritto al lavoro, attraverso la riduzione di orario a parità di salario, investendo per la bonifica dei siti inquinati, la messa in sicurezza del territorio, il risparmio energetico e le energie alternative; per la parità di diritti agli immigrati e l'integrale abolizione della legge Bossi-Fini". 

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