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Cronaca

Sciopero medici di base il 19 e il 20 settembre, Coletto: "Troppi tagli alla sanità regionale"

L'assessore regionale alla sanità: “Ciò che i medici dovrebbero capire è che sulle strategie di rafforzamento della sanità territoriale parliamo esattamente la stessa lingua"

I medici di famiglia veneti incroceranno le braccia martedì 19 settembre nella prima delle 29 giornate di sciopero proclamate fino a maggio 2018. Le motivazioni sono il blocco dell’informatizzazione nella sanità, la mancata attivazione delle medicine di gruppo integrate, il mancato rinnovo della presenza dei medici di medicina generale nelle case di riposo e residenze per anziani e l’affidamento degli ospedali di comunità a strutture ospedaliere convenzionate.

L'ASSESSORE REGIONALE.

Sulla questione è intervenuto anche Luca Coletto, assessore regionale alla sanità: “Ciò che i medici di medicina generale del Veneto dovrebbero capire è che sulle strategie di rafforzamento della sanità territoriale parliamo esattamente la stessa lingua, cosa che non mi pare faccia la Fimmg nazionale, spesso schierata con il governo dei tagli, a cominciare dal silenzio sul decreto nazionale 70 che impose il taglio dei posti letto senza nulla prevedere per la sanità territoriale. Ciò che dovrebbero ammettere, dopo aver denunciato ritardi dei quali la regione sarebbe responsabile, è che anche quest’anno il Governo nazionale ha tagliato 160 milioni alla sanità veneta e che non esiste macchina al mondo che possa fare più strada di quello che gli consente la benzina che c’è nel serbatoio.

PATTO NAZIONALE SALUTE.

“Detto questo, garantisco che continueremo a investire tutto il possibile sulle medicine di gruppo e sugli ospedali di comunità: tutto quello che ci consente la realtà dei fatti, che il governo nazionale ha stravolto ben dopo l’approvazione del piano sociosanitario del Veneto del 2012, non rispettando il patto nazionale per la salute, né nei contenuti né negli impegni finanziari. Tutto quello che è stato fatto per la medicina territoriale – conclude Coletto – lo ha fatto la Regione per sue scelte, per tradurre in fatti il nostro Piano e per sostenere uno dei cardini della sanità come la medicina di base. Non basta? Posso anche essere d’accordo, ma allora mi aspetterei dai nostri medici di base la disponibilità a fare squadra per costringere Roma a tagliare meno, e soprattutto dove si deve perché si spreca, quindi non certo in Veneto”.

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