"Scippo" di Expobici, iniziato processo: il Comune chiede 3 milioni di risarcimento
La kermesse è stata trasferita dalla Fiera di Padova a quella di Verona causando forti perdite per le casse di Palazzo Moroni, per l'accusa è stato messo in atto un vero e proprio furto
Prima udienza del processo su Expobici. Come riportano i quotidiani locali il Comune di Padova ha chiesto un risarcimento di tre milioni di euro e si è costituito parte civile motivando la richiesta con i mancati introiti garantiti dal flusso di visitatori ed espositori. Nell’edizione 2014 della kermesse, l’ultima nel capoluogo euganeo, erano stati circa 60mila gli ospiti entrati negli stand dei quasi 600 espositori.
FILE RUBATI.
Secondo il legale di Palazzo Morooni il mancato introito della tassa di soggiorno e gli accessi fiscali del trasporto pubblico non pervenuti hanno costituito un danno enorme per le casse del Comune. Gli imputati al processo sono cinque: l’ex direttore generale di PadovaFiere, altri due impiegati, l’ex addetta stampa di PadovaFiere e l’ex direttore commerciale di Verona Fiere. Per la parte penale, la Fiera di Padova ha chiesto un risarcimento di 16milioni e 200 mila euro. Stando all’accusa i cinque avrebbero sottratto i contatti e le conoscenze di proprietà dell’ente padovano, trasferendoli a quello scaligero. A suffragio di questa tesi i dati relativi alla prima fiera fatta a Verona per l’edizione 2015: espositori praticamente identici a quella padovana e campagne di comunicazioni simili. La polizia postale per far luce su questa cosa ha sequestrato nei mesi scorsi anche una chiavetta usb e alcuni computer portatili e telefonini. La prossima udienza si terrà il 9 aprile 2017.