"Scippo" di Expobici: in cinque a processo

Finisce in tribunale il caso del presunto "scippo" di ExpoBici da parte della Fiera di Verona. Sul banco degli imputati, l'ex direttore generale Paolo Coin, l'ex addetta stampa e due ex dipendenti di PadovaFiere (tutti passati "alla concorrenza" e impegnati nell'organizzazione della manifestazione "Cosmobike Show", gemella dell'evento padovano), nonché il direttore generale di VeronaFiere.  I 5 sono accusati a vario titolo, di accesso abusivo al sistema informatico di PadovaFiere e rivelazione di segreto professionale, in pratica di avere rivelato agli organizzatori della kermesse concorrente tutto il "know how" acquisito negli anni da ExpoBici.

A PROCESSO. L'udienza - come riportano i quotidiani locali - è fissata per il prossimo 25 settembre. La citazione diretta a giudizio, firmata dal pubblico ministero della distrettuale Francesca Crupi, arriva a conclusione di un’inchiesta avviata dopo la denuncia presentata a fine 2014 da PadovaFiere (l'ente si costituirà parte civile), che sin da subito aveva parlato di "scippo",  accusando il proprio ex amministratore delegato di avere "architettato il lancio di una manifestazione concorrente a Verona a partire già da maggio 2014, cinque mesi prima del licenziamento per motivi disciplinari, in stretto contatto con alcune figure dirigenziali di VeronaFiere".

IL TRIBUNALE DEL LAVORO. Questo sul fronte penale. Diversamente, è dei giorni scorsi la sentenza emessa dal giudice del tribunale di Padova (sezione Lavoro), con la quale è stato stabilito che non sussiste la giusta causa nel licenziamento dell'ex direttore generale di PadovaFiere, Paolo Coin, con la conseguente condanna dell'ente fieristico a risarcire Coin con 246mila euro (98mila di indennità sostitutiva e 148mila di indennità supplementare), più interessi legali e rivalutazione monetaria.