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Cronaca

Sclerosi multipla, Pipitone (IdV): "Grave errore escludere Padova da sperimentazione metodo Zamboni"

Il consigliere regionale di Italia dei Valori annuncia la presentazione di un'interrogazione sull'argomento all'assessore Coletto

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

«Una decisione non comprensibile, probabilmente dettata da fraintendimenti o errate valutazioni. Sulla vicenda, nei prossimi giorni, presenteremo un'interrogazione in Regione all'assessore Coletto». Così Antonino Pipitone, consigliere regionale di Italia dei Valori, che prosegue: «Abbiamo appreso della scelta del Comitato Etico di controllo sullo studio Brave Dream, il metodo del dott. Zamboni per la cura della sclerosi multipla, di escludere il centro di angiologia di Padova, diretto dal collega dott. Giampiero Avruscio».

«Lo studio Brave Dream dovrebbe interessare Centri Specialistici in tutta Italia - prosegue il dipietrista padovano, medico diabetologo di professione - ed è auspicabile che ci siano centri di sperimentazione in numero il più elevato possibile, per dare la possibilità a chi vuole di sottoporsi a questo intervento, e poterlo fare per continuare a sperare».

«Sono tanti - spiega Pipitone - i pazienti che si sono sottoposti al metodo Zamboni, per il quale alla base di alcune forme di sclerosi multipla c'è una insufficienza venosa cronica cerebrospinale, una malformazione che impedisce il deflusso del sangue dal cervello e che talvolta provoca dei ristagni all’interno del cranio. Ripristinando il corretto flusso sanguigno, i benefici per i pazienti (tra cui miglior qualità di vita, recupero del tono muscolare e ripresa dell’attività fisica registrabili già 9 mesi dopo l’intervento) riguardano chi presenta non solo la malformazione venosa, ma anche chi è affetto da sclerosi multipla».

«La Regione Veneto – conclude Pipitone - ha, tra l'altro, già deliberato per la sperimentazione in oggetto, promuovendo il Centro di Angiologia dell'Ospedale S. Antonio di Padova come la struttura adatta a portarla avanti. Chiediamo all'Assessore Coletto di intervenire immediatamente presso il Comitato Etico, che ha prima inserito e poi escluso dalla sperimentazione il Servizio Specialistico padovano».

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