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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Vendetta tra bande nigeriane a colpi di machete: "Big" da aggressore a vittima

Un circolo vizioso di violenze e vendette per il controllo dei traffici illeciti. Questo lo scenario ricostruito dai carabinieri di Roma, Padova e Caserta, dopo la sequela di aggressioni con armi bianche cominciata a Roma. "Big" il soprannome del nigeriano ferito a Padova ma a sua volta aggressore nella capitale

Delicati equilibri tra diverse fazioni, in lotta per il predominio sui traffici illeciti in tutta la Penisola. Sono i retroscena dei violenti scontri tra bande di nigeriani degenerati la scorsa settimana a Padova con il ferimento, quasi letale, di un nordafricano da parte di un connazionale in zona stazione a colpi di machete. Il timore di un prossimo riacutizzarsi degli efferati scontri che già avevano portato sangue a Roma, ha indotto i carabinieri a un giro di vite nei confronti dei responsabili.

GLI ARRESTI. I militari dell'arma hanno eseguito in tutta Italia diversi arresti, imprimendo un’accelerazione alla richiesta e all’esecuzione delle misure cautelari emessa dal gip del Tribunale di Roma per il reato di tentato omicidio aggravato.

o. patrick-2o. ehis-3A Padova è stato arrestato Ehis O., detto “Big” nigeriano 37enne, ancora ricoverato all’ospedale civile della città in quanto a sua volta vittima dei colpi di machete della scorsa settimana. Un altro nigeriano, Patrick O., è stato fermato a bordo di un treno Intercity proveniente da Roma e diretto a Padova, in possesso di oltre mezzo chilo di marijuana. Quest'ultimo ritenuto a capo dell’organizzazione e tratto in arresto nella provincia di Caserta.

LE INDAGINI. L’arresto portato a compimento dei carabinieri padovani si inserisce in un quadro investigativo più ampio avviato dai carabinieri del comando provinciale e del Raggruppamento operativo speciale (Ros) di Roma in collaborazione con i colleghi di Caserta.

I PRECEDENTI. Le investigazioni hanno preso avvio nella capitale il 31 marzo scorso, a seguito dell'aggressione sempre a colpi d'arma bianca di Aboidu O., 31enne nigeriano irregolare in Italia. Pochi giorni dopo, il 3 aprile a Tor Bella Monaca una seconda aggressione: coinvolte almeno 8 persone africane armate di “machete”, bastoni, catene e bottiglie, ai danni di loro connazionale, tale Oliver O., 25enne irregolare in Italia, trovato in una pozza di sangue e sottoposto a delicato intervento chirurgico. Immediato il riscontro delle prime indagini che hanno portato i carabinieri di Roma a identificare ed arrestare per “tentato omicidio aggravato in concorso” 11 nigeriani sequestrando, nei loro domicili ed autovetture, coltelli, mazze da baseball, bastoni bottiglie e foderi di machete.

LA VENDETTA. Motivo della seconda aggressione, una mera vendetta per la prima violenza del 31 marzo, i cui responsabili hanno deciso di far perdere le proprie tracce – dopo l'intensificarsi dei controlli dei militari dell'arma capitolini - sparpagliandosi sul territorio nazionale o rientrando in Nigeria. Con non poche difficoltà legate all’assenza di domicilio ed all’estrema mobilità dei soggetti, i carabinieri sono però stati in grado di individuare e arrestare i 4 nigeriani che avevano scelto di rimanere in Italia. Tra questi Ehis O "Big".

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