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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Scontri a Roma del 15 ottobre 2011: arresti e perquisizioni a Padova

Il blitz stamattina del Ros e della Digos, nell'ambito dell'inchiesta sugli scontri avvenuti durante la manifestazione nella capitale. Nella città del Santo è stato notificato un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria

C'è anche Padova tra le 6 città interessate dalle prime ore di questa mattina dal blitz del Ros e della Digos, con arresti e perquisizioni, nell'ambito dell'inchiesta sugli scontri avvenuti durante la manifestazione di Roma del 15 ottobre scorso. Nella città del Santo è stata notificata una misura cautelare di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e sono state eseguite delle perquisizioni.

L'OPERAZIONE. Le indagini - nei confronti di persone accusate dei gravi episodi di devastazione, saccheggio e resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale - sono state coordinate dal pool antiterrorismo della Procura di Roma e sono state condotte in stretta collaborazione dal Ros e dalla Digos di Roma, che negli ultimi mesi sono riusciti a identificare i soggetti che si erano resi responsabili di gravi violenze, devastando numerosi istituti bancari, esercizi commerciali, Uffici del Ministero della Difesa, oltre ad avere incendiato numerose autovetture e un blindato dell'arma dei carabinieri.

TUTTE LE CITTÀ. Le misure cautelari, nel complesso si tratta di 7 arresti ai domiciliari, 6 obblighi di dimora, oltre a 14 perquisizioni, sono in corso, oltre che a Padova e nella capitale, anche a Teramo, Ancona, Civitanova Marche e Cosenza. Le indagini sono state sviluppate nei confronti di soggetti inseriti all'interno dell'area antagonista e anarchica nazionale, nonché in direzione di alcune componenti provenienti dalle tifoserie ultras.

TUTTE LE MISURE. Tra queste emergeva un gruppo proveniente dalla provincia di Teramo, all'interno del quale erano inseriti esponenti dell'area antagonista e di "azione antifascista Teramo", resisi responsabili di più azioni criminose lungo lo svolgimento del corteo e in particolare dell'assalto e dell'incendio al furgone blindato. L'operazione ha riguardato l'esecuzione di: 5 misure cautelari a Roma (2 arresti domiciliari e 3 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria); 4 misure degli arresti domiciliari a Teramo e provincia, nei confronti di esponenti di "azione antifascista Teramo" e delle locali frange violente delle tifoserie; 1 misura degli arresti domiciliari ad Ancona; 2 misure dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a Cosenza e Macerata.

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