"È una sentenza storica, non è mai successo che le amministrazioni vincessero su un ricorso di questo tipo", a parlare è l'ex sindaco di Padova Massimo Bitonci illustrando i passaggi chiave della sentenza del Tar del Lazio che ha dato ragione al ricorso presentato dal Comune in merito all'Imu versata dai padovani. In ballo 6 miliardi di euro che devono essere ripensati.

RENDITE CATASTALI. Padova perdeva dal fondo di solidarietà 7 milioni di euro mentre altri comuni, in situazioni analoghe, ne traevano un guadagno come è successo a Verona, 17milioni e Taranto 36 milioni. Il motivo? L'aver aggiornato le rendite catastali così come lo Stato richiedeva.

ANTONINI. Come spiega il professor Luca Antonini, incaricato dal Comune a presentare il ricorso al Tar: "Quello che ho detto in udienza è stato se questa norma è legittima significa che l'ordinamento italiano manda ai comuni italiani questo messaggio: non fate gli aggiornamenti catastali".

ENTI VIRTUOSI. "176 euro per abitante di contributo a fondo di solidarietà erano un calcolo sbagliato - continua Bitonci - stiamo parlando di 52 milioni di euro che i padovani hanno versato in base ad una norma che penalizza gli enti virtuosi che hanno fatto l’aggiornamento delle rendite catastali. Ora questi soldi torneranno ai padovani e andranno in opere pubbliche, diminuzione tasse, investimenti sociale e porteranno ad un ulteriore taglio dell'addizionale comunale irpef che porteremo allo 0,7".

CONSIGLIO DI STATO. "Credo sia difficile che il Consiglio di Stato ribalti una sentenza del genere - spiega Antonini - noi notificheremo subito il ricorso in modo da non perdere tempo". Se il Consiglio di Stato procedesse in tal senso ci sarebbe un obbligo dello Stato di restituire 6 miliardi di euro ai Comuni pertanto dovranno intervenire con un decreto legge.