Senzatetto "morti" alla mostra? Chiamano i vigili, ma sono arte
A dare l'allarme gli addetti alle pulizie, spaventati dai realistici clochard accovacciati nelle sale della galleria "Cavour" a Padova. Si tratta di manichini installati dall'artista Sergio Zagallo, a cui è dedicato l'evento
Così realistici da sembrare veri. Figure umane a grandezza naturale, abbigliate con indumenti frusti e non certo di bucato. Dei senzatetto finti, ma molto verosimili. Un'installazione artistica denominata "homeless" del veneziano Sergio Zagallo, a cui è dedicata una mostra personale allestita in questi giorni in galleria Cavour a Padova. Accovacciati a terra, hanno però spaventato gli addetti alle pulizie, che hanno creduto di trovarsi di fronte a degli "intrusi" in carne ed ossa.
"È MORTO!". Il malinteso ha assunto persino le tinte le macabro quando, provando a spostare senza risultato uno degli homeless, vedendolo inanimato, una delle dipendenti della cooperativa si è messa le mani nei capelli, mormorando: "È morto!". Immediato è così scattato l'allarme e sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale, che hanno risolto l'abbaglio e tranquillizzato gli addetti alle pulizie: impossibile far spostare i senzatetto, trattandosi di "pupazzi", parte integrante dell'esposizione dell'artista, che ora potrà contare su una originale pubblicità all'evento, in programma dal 30 gennaio all'8 marzo.