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Cronaca Agna

Sequestro lampo dell'impreditore di Agna: arrestati 2 agricoltori

L'episodio risale allo scorso 22 luglio, quando un 39enne del posto, intermediario al mercato ortofrutticolo di Padova, era stato caricato su un'auto, picchiato e abbandonato sanguinante all'Ipercity di Albignasego

Vantavano crediti nei suoi confronti per almeno 38 mila euro, tutti incassati a parte 10mila euro. Questo il movente che ha portato due fratelli agricoltori di San Ferdinando di Puglia, in provincia di Barletta-Andria-Trani, a organizzare il sequestro lampo avvenuto lo scorso 22 luglio ai danni di un imprenditore di Agna.

L'EPISODIO. La vittima, un 39enne residente nel paese del Conselvano, intermediario al mercato ortofrutticolo di Padova, era stato prelevato intorno alle 8 del mattino in centro mentre si trovava in sella alla propria bicicletta, inseguito fino a un distributore in cui aveva cercato rifugio e caricato su una Ford Focus, picchiato, aveva perso conoscenza per alcune ore, risvegliandosi poi a bordo della stessa auto all'interno del parcheggio interrato del centro commerciale Ipercity di Albignasego. Approfittando di un momento di distrazione dei malviventi, la vittima era riuscita a fuggire e a rifugiarsi in un negozio, dove aveva potuto finalmente chiedere aiuto.

Sequestro lampo di Agna

LE INDAGINI. Gli inquirenti, coordinati dal pm Marco Peraro, si sono da subito concentrati su due aspetti della vicenda: la macchina usata per il sequestro e l'attività lavorativa del padovano. Il modello del veicolo era stato riconosciuto da alcuni testimoni dei fatti verificatisi in centro ad Agna ed era stato immortalato dalle telecamere del parcheggio del centro commerciale, mentre la targa risultava illeggibile. Il movente è stato appunto ricondotto alla situazione debitoria dell'imprenditore nei confronti di suoi fornitori di frutta e verdura.

L'ARRESTO. L'incrocio dei dati ottenuti ha indotto i carabinieri di Abano Terme a concentrare i sospetti su Ferdinando M., 45enne incensurato, proprietario di una Ford Focus identica a quella usata dai rapitori, che riteneva di vantare un credito nei confronti del padovano per forniture non pagate. Intercettazioni e accertamenti sugli spostamenti dell'agricoltore pugliese hanno fatto il resto, permettendo di raccogliere una messe di indizi convergenti e inconfutabili e di accertare che quest'ultimo si era fatto aiutare, nell'esecuzione della spedizione punitiva, dal fratello, Mario M., 29 anni, pregiudicato. Entrambi sono stati arrestati martedì ai domiciliari in esecuzione di un provvedimento firmato dal gip Lara Fortuna. L'accusa nei loro confronti è di sequestro di persona, lesioni personali e tentata estorsione.

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