rotate-mobile
Cronaca

Falso marchio "Made in Italy", la guardia di finanza sequestra 17mila souvenir al Centro Ingrosso Cina

I finanzieri del comando provinciale di Padova hanno individuato in un’attività commerciale all’ingrosso 17mila souvenir con la finta indicazione di origine italiana

Nell’ambito del costante monitoraggio delle merci in ingresso in Italia, specie con l’approssimarsi della stagione turistica primaverile ed estiva nella Regione Veneto, i finanzieri del comando provinciale di Padova hanno individuato in un’attività commerciale all’ingrosso del capoluogo cittadino 17mila souvenir con la finta indicazione d’origine italiana, rilevante ai fini della disciplina sulla tutela del “made in Italy” (alcuni dei quali con marchio “CE” contraffatto), pronti per la vendita.

Sequestro

Il servizio segue quello dello scorso mese di febbraio, che aveva interessato un operatore economico specializzato nel commercio di bigiotteria e articoli da regalo al Centro Ingrosso Cina e in occasione del quale era stato individuato e sottoposto a sequestro un carico di beni importati da Paesi extra-UE, in alcuni casi con la marcatura “CE” risultata contraffatta, quali calamite e portachiavi raffiguranti Piazza San Marco, il Ponte di Rialto, gondole e il simbolo del tricolore, talvolta anche con la scritta “Italia”, ossia riportanti segni, figure o quant’altro possa indurre il consumatore a ritenere che i prodotti o le merci fossero di origine italiana. Il certificato di conformità “CE” garantisce la rispondenza del prodotto cui è applicato ai requisiti essenziali di sicurezza stabiliti dalle Direttive europee per la commercializzazione e l’utilizzo dello stesso ed è rilasciato dal fabbricante o da un ente certificatore accreditato. Solo dopo aver espletato una serie di esami di laboratorio, il produttore è legittimato ad apporre il marchio “CE” sul prodotto e/o sull’imballaggio, in modo da poterlo commercializzare nel territorio dell’Unione europea. I souvenir non sono soggetti alla marcatura “CE” obbligatoria, ma possono comunque esservi sottoposti su base volontaria. Tale pratica commerciale, dove adottata irregolarmente, è finalizzata a sfruttare il cosiddetto “brand Italia”, quale sinonimo di qualità, per attribuire un maggior valore ai prodotti immessi sul mercato. Pertanto, dopo aver acquisito la documentazione commerciale riferita alle operazioni di importazione della merce, il titolare dell’impresa commerciale è stato deferito alla Procura della Repubblica di Padova. Lo stesso dovrà rispondere di frode in commercio per la vendita di prodotti industriali con segni mendaci, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento della responsabilità.

Luca Zaia

In merito si è espresso anche il presidente della Regione, Luca Zaia: «Già l’intero commercio è messo a dura prova dall’aumento vertiginoso dei prezzi del gas e delle bollette, tanto che molti negozi storici di Venezia e delle isole della Laguna sono costretti a chiudere, se in più troviamo chi vende souvenir ricordo di Venezia contraffatti, non riusciremo sicuramente ad affrontare il difficile momento di crisi. Il souvenir è un ambasciatore del territorio, purché non sia un falso. L’operazione della Guardia di Finanza di Padova, con il sequestro di 17mila oggetti raffiguranti i luoghi simbolo di Venezia, ha dimostrato ancora una volta di essere un presidio fondamentale per la tutela dei consumatori e dei turisti, attratti dagli oggetti simbolo che ricordano una piacevole vacanza nella nostra Laguna. Noi siamo sempre dalla parte della legalità, perché abusivismo e contraffazione mettono a rischio non solo la sicurezza e la salute dei consumatori ma danneggiano anche le aziende che operano seriamente nel rispetto delle regole».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Falso marchio "Made in Italy", la guardia di finanza sequestra 17mila souvenir al Centro Ingrosso Cina

PadovaOggi è in caricamento