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Cronaca

Suv “Take away”: sgominata banda di riciclaggio auto di grossa cilindrata

Le indagini della polizia stradale a partire da un Bmw serie X6 sequestrato a Padova. In manette 6 bergamaschi. Denunciato per falso in atto pubblico anche un agente della polizia municipale di Bergamo

A dare il “la” alle indagini, nel giugno del 2010, è il sequestro di un Suv della Bmw, del modello “X6”, trovato a Padova senza targa e con telaio contraffatto, risultato rubato in provincia di Brescia. L’auto era stata ceduta a un cittadino senegalese che la stava esportando in Gambia, tramite una ditta di import-export padovana.

RICETTAZIONE E RICICLAGGIO. L’operazione fraudolenta non è sfuggita agli investigatori della squadra di Polizia giudiziaria della Polstrada padovana, intervenuti prima che il veicolo venisse esportato. In collaborazione con la Stradale di Bergamo e di Milano, ulteriori accertamenti nei mesi scorsi hanno portato ieri a 6 arresti – tutti nel bergamasco - e a 15 perquisizioni nelle provincie di Bergamo, Lecco e Milano a carico di 45 indagati responsabili di ricettazione e riciclaggio di autovetture di grosse cilindrata.

GROSSA CILINDRATA. Le prime indagini a Padova hanno condotto all’identificazione del venditore del veicolo, tale Danilo S., residente nel bergamasco, titolare di una fantomatica rivendita di veicoli di Bergamo. Altri accertamenti hanno permesso il sequestro successivo di un ulteriore veicolo di grossa cilindrata, una Bmw X5, nonchè di raccogliere ulteriori elementi circa il sodalizio criminoso presente nella provincia di Bergamo nella ricettazione e riciclaggio di veicoli di grossa cilindrata, frutto di furti o di appropriazioni indebite nei confronti di società di leasing.

FURTI "TAKE AWAY". Le auto rubate – prevalentemente Bmw della serie X6 - venivano “taroccate”, munite di documentazione e targhe falsificate e quindi rivendute in prevalenza a residenti nel Centro Italia che ripartivano a bordo dei fiammanti Suv nella stessa giornata dell’acquisto, di qui il nome dell'operazione “Take Away”.

LEASING ED EXPORT. Le autovetture comprate invece in leasing venivano consegnate agli indagati che si occupavano della sparizione del bene e della successiva denuncia di furto nei mesi successivi. I veicoli venivano consegnati a cittadini magrebini che, previo pagamento agli indagati, esportavano i veicoli all’estero utilizzando anche la via del mare, a bordo di traghetti, o via terra attraverso la frontiera di Ventimiglia.

INTERCETTAZIONI E GPS. L’indagine è stata attuata attraverso i più tradizionali pedinamenti e appostamenti nonché con avanzate metodologie investigative quali intercettazioni telefoniche e gps. Gli indagati, per nulla dei principianti e già noti alle forze dell'ordine, hanno reso ardua l'attività investigativa, in quanto in possesso di apparecchiature che rilevavano microspie e gps e, per evitare i controlli, cambiavano spesso le autovetture utilizzate, luoghi di incontro e telefoni cellulari, utilizzando schede telefoniche internazionali.

I FALSI VERBALI DEL VIGILE. Tra i denunciati, per falso in atto pubblico, anche un agente della polizia municipale di Bergamo che avrebbe emesso falsi verbali per attestare la presenza in Italia di vetture già esportate all'estero. Complessivamente sono state recuperate e sequestrate macchine per un valore di circa 300 mila euro.

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