Sindone, per ricerca dell'Università di Padova è dell'epoca di Cristo

Un lavoro di ricerca decennale che arriva alla conclusione che quel misterioso lino può essere davvero il lenzuolo sepolcrale di Cristo. La sintesi di questo accurato studio è racchiusa ne "Il mistero della Sindone" (Rizzoli, pp.231, 18 euro), libro in uscita oggi nelle librerie e scritto a quattro mani da Giulio Fanti, docente di Misure meccaniche e termiche all'Università di Padova, e dal vaticanista Saverio Gaeta, caporedattore di Famiglia Cristiana.

LA SINDONE. Protagonista quindi ancora una volta la Sindone di Torino che tanti studi scientifici hanno analizzato, scandagliato, radiografato. Un telo di lino che ha avvolto un uomo, morto in croce, trafitto nella parte destra del costato, precedentemente percosso e flagellato, e incoronato con un copricapo di spine. La tradizione cattolica ritiene che questo telo abbia avvolto Gesù Cristo, anche se, ricorda il cardinal José Saraiva Martins, prefetto emerito della Congregazione delle cause dei Santi, "la Chiesa non si è pronunciata ufficialmente sul telo di Torino".

LA NUOVA RICERCA E IL LIBRO. Punto di partenza del nuovo studio presentato nel libro è la dimostrazione che la datazione al carbonio 14, eseguita nel 1988, che faceva risalire al Medioevo l'epoca di realizzazione del tessuto, "é stata inficiata da clamorosi errori metodologici". In particolare il professor Fanti ha proposto nuove tecniche di datazione dei tessuti, realizzando anche una macchina per prove di trazione in grado di valutare fibre estremamente piccole. Anche la polvere che è rimasta sulla superficie risulta, da questa ricerca multidisciplinare, compatibile con quella tipica del suolo di Gerusalemme. Quindi la conclusione che ne traggono gli autori è che perlomeno il telo ha avvolto un uomo morto nella stessa identica maniera raccontata dai Vangeli, in quegli stessi anni e nello stesso luogo.