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Cronaca

Lutto nel cinema padovano, muore l'attore e regista Sirio Luginbühl

Fondò a Padova la cooperativa Cinema indipendente. Da una decina d'anni si occupava del Filmclub del Fronte del Porto. L'artista è stato stroncato dalla malattia a 77 anni. I funerali saranno celebrati venerdì

Arte e ironia, cinema e sperimentazione, avanguardia e creazione. Sirio Luginbühl, attore e regista che fece di Padova l'epicentro della propria attività artistica, è morto all'età di 77 anni, stroncato da una malattia dal decorso rapido e inesorabile. Luginbühl lascia la moglie Flavia, inseparabile alleata, la figlia Cecilia, e i nipoti Sebastiano ed Edoardo, nonché amici e colleghi che negli anni lo hanno seguito e apprezzato. Fondò a Padova la cooperativa Cinema Indipendente. Da una decina d'anni si occupava del Filmclub del Fronte del Porto, nella sezione della sperimentazione.

UOMO D'AVANGUARDIA. "Estro d'attore, leggerezza e ironia". Così lo ricordano coloro che hanno avuto modo di conoscere l'uomo e il personaggio. Se il suo specifico creativo fu il cinema sperimentale, tuttavia si cimentò con ogni altra forma d’arte che sapesse spostare lo sguardo oltre le convenzioni. I suoi disegni, illustrazioni, manifesti, erano una festa per gli occhi: fondevano espressionismo e sarcasmo, innocenza e malizia ma, soprattutto, erano una fervente caricatura dell’ipocrisia. Pioniere di tecniche, forme e ritmi che sono state fertili radici all’odierna cultura dell’immagine in movimento, talent scout di ingegni del tutto singolari, Luginbühl era un instancabile animatore di controcultura cinematografica: "È stato uomo d’avanguardia. Sempre. anche quando gli anni Sessanta e Settanta finirono nel riflusso. Sempre a cercare, a scovare artisti autentici, non omologati, con pensieri e linguaggi originali che finivano poi in manifestazioni e rassegne che organizzava e alle quali partecipava con performance, installazioni, sorprese".

BIOGRAFIA. Sirio Luginbühl era nato a Verona il 28 febbraio 1937 da una famiglia italo-svizzera-croata; il padre era fisico e sperimentò la colorazione della pellicola cinematografica, il nonno era pastore protestante e teologo e tradusse in francese Pinocchio. Si laureò a Padova in Geologia. Negli anni universitari si occupò di riviste studentesche e teatro universitario. Negli anni Sessanta partecipò a varie esperienze d’avanguardia nell’ambito della poesia visivo-concreta. Conobbe e frequentò a Milano il Gruppo 63, la rivista Quindici e i poeti Novissimi. A Padova, in maniera ancor più attiva, il Gruppo N. Nel 1967 fondò a Padova la cooperativa Cinema Indipendente con Michele Sambin, Antonio Concolato e Raffaelle Perrotta. L’elenco degli artisti, intellettuali, musicisti, registi che Luginbühl frequentò e con cui collaborò in quegli anni è davvero molto lungo e comprende i protagonisti di quella stagione rivoluzionaria, da Franco Quadri, a Nanni Balestrini, da Sylvano Bussotti a Gianfranco Baruchello, da Paolo Gioli a Paolo Barozzi.

I FILM. Fu agit prop del risveglio di un’intelligenza critica attiva e creativa, in grado di sovvertire spirito e carne di quegli anni cruciali fondendo insieme neorealismo, surrealismo, erotismo e ironia. Tuttavia ciò che lo rese una pietra miliare del cinema underground, furono i suoi film e i libri che scrisse sull’argomento (Cinema underground oggi, Lo schermo negato, Videotape, arte, tecnica, storia). Con la cooperativa Cinema indipendente di Padova produsse e diresse oltre trenta film e altrettanti video-film, sempre sul filo della sperimentazione. Alcuni dei suoi film come “Amarsi a Marghera”, 1970 (recentemente “esposto” con “Crepacuore” nella mostra “Avanguardia intermedia” a cura di Alessandro del Puppo al Mart di Trento) sono diventati veri cult nella storia della cinematografia d’autore.

FUNERALI. Il saluto a Sirio Luginbühl da parte di parenti e amici verrà dato nella sala del Commiato del Cimitero Maggiore di Padova alle 11 di venerdì 5 settembre. Verranno proiettati i suoi film, gli amici racconteranno di lui e Michele Sambin suonerà per lui.

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