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Cronaca

Spritz-truffa: sempre più caro e allungato coi surrogati

La denuncia dall'Adoc, che mette in guardia i consumatori del più diffuso aperitivo nel Nordest che ormai ha conquistato tutta Italia. Costa il 40% in più di 5 anni fa ed è composto con surrogati di Aperol, Campari o Bitter

Il 40% di vino bianco secco, il 30 da acqua (tonica, minerale gassata o seltz) e un altro 30% da altre bevande alcoliche, quali Aperol, Campari o Bitter. Questa la ricetta doc perché un aperitivo qualunque possa definirsi “spritz”, bevanda “must” nel Nordest ma che ormai ha contagiato tutta la penisola nell'ora del sempre più diffuso happy hour.

SPRITZ AL “SURROGATO”. Attenzione però. L'Adoc (Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori) mette in guardia i consumatori da possibili truffe inerenti proprio lo spritz e causate dall’utilizzo di prodotti non di marca. “Ci è stato segnalato che alcuni locali utilizzano surrogati di Aperol, Campari o Bitter – riferisce Carlo Pileri, presidente dell’Adoc - facendo diventare lo spritz una bevanda-truffa a danno dei consumatori, che pagano cifre elevate per un drink non di qualità e non realizzato secondo la ricetta tradizionale”.

INGREDIENTI ESPOSTI. “La composizione dello spritz – sottolinea - deve essere indicata nel menu e nel listino esposto, altrimenti la si può considerare una vera e propria truffa. L’Adoc, in tal senso, è pronta a raccogliere ogni segnalazione e a denunciare i locali che contravvengono a tale indicazione”.

AUMENTI SPROPOSITATI. Oltre al rischio di bere un aperitivo che con lo spritz non ha nulla a che vedere, al consumatore già tocca fare i conti con aumenti spropositati. Un'indagine sempre dell'Adoc ha rilevato come quest'anno si spenda il 9,3% in più per uno spritz (in media il costo è di 3,5 euro) rispetto all'anno scorso, il 40% in più rispetto a 5 anni fa. Ma le differenze, da una città all'altra della Penisola, possono essere abissali.

DA 1,50 A 8 EURO A SPRITZ. “I prezzi oscillano da un minimo di 1,50 euro – precisa Pileri - fino a punte massime di 8 euro riscontrate a Milano. Considerando che in media si consumano circa 1 milione di spritz, il volume d’affari è pari a circa 35 milioni di euro giornalieri, una cifra importante che va a sottolineare la diffusione di una moda, quella dell’aperitivo, che ormai sta diventando parte della cultura alimentare italiana”.

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