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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Monselice

Stalking, cerca di strangolare l'ex moglie: arrestato 54enne

In manette Giuseppe M., pregiudicato originario di Catanzaro. Da tempo perseguitava l'ex compagna, fuggita di casa un anno fa e rifugiatasi dalla figlia a Monselice. Ieri l'episodio più violento, nel quale sono intervenuti i carabinieri

Prima si è scagliato contro l'arredamento, poi ha iniziato a schiaffeggiarla insultandola e infine le ha chiuso le mani al collo in una stretta che le sarebbe stata mortale, non fosse stato per l'intervento della figlia, che ha aiutato la madre a sbatterlo fuori casa. Un episodio di gravissima violenza familiare quello accaduto ieri, intorno alle 13.40 in via Moraro a Monselice, che però non ha rappresentato che la punta di un iceberg di ripetute pregresse angherie e persecuzioni subite da una donna colpevole solo di aver deciso, un anno fa, di lasciare la casa coniugale separandosi dal marito perchè stanca di subire la presenza violenta di quest'ultimo, alcolizzato.

M. Giuseppe-3L'INTERVENTO DEI CARABINIERI. Grazie alla segnalazione da parte di alcuni residenti del verificarsi di una lite dai toni particolarmente accesi, i carabinieri di Monselice in servizio di pattuglia sono stati inviati tramite la centrale operativa di Abano Terme sul posto. Al loro arrivo, i militari si sono trovati di fronte Giuseppe M., 54enne originario di Catanzaro, separato, artigiano, pregiudicato, intento a battere con forza i pugni contro la porta di ingresso della casa della figlia, insultando e minacciando l’ex. L’uomo, invitato alla calma, non si placava.

PERSEGUITATA DA TEMPO. Al fine di chetare gli animi, i carabinieri hanno tentato di stabilire un dialogo tra i due ex coniugi, apprendendo così le violenze e le persecuzioni di cui la donna era vittima da tempo e che aveva cercato di gestire da sola senza ricorrere all’intervento delle forze dell’ordine. Da quando aveva lasciato il marito, quest'ultimo non le ha mai dato trega, insidiandola ovunque e minacciandola di morte. Per timore che l’ex potesse realmente realizzare le sue minacce, non si era mai recata a sporgere denuncia e solamente la paura provata per l'ultima violentissima aggressione subita l’ha portata a farlo.

L'ARRESTO IN CARCERE. Finalmente rotto il velo di omertà che copriva quella tragica situazione familiare, raccolte le dichiarazioni delle donne, i militari hanno messo fine all’incubo che era costretta a rivivere costantemente la signora ed hanno così proceduto all'arresto in flagranza dell'ex, portato in carcere al Due Palazzi di Padova e accusato di atti persecutori, lesioni personali aggravate e violenza privata.

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