Ricerca Città della Speranza: staminali per curare l'enterocolite
L'Istituto della Fondazione padovana firma un importante studio sulla rivista Gut per la cura di una malattia infiammatoria dell'intestino che colpisce molti nati prematuri con la collaborazione della Research of Innovation srl
La ricerca sui rimedi all'enterocolite necrotizzante compie un decisivo passo in avanti grazie ad alcuni ricercatori di Padova. Le prime iniezioni di staminali effettuate su cavie affette da tale malattia hanno portato ad una significativa riduzione della mortalità.
LA PATOLOGIA. Si tratta di una malattia necroinfiammatoria dell'intestino che colpisce prevalentemente i neonati prematuri: per i casi più gravi la mortalità può arrivare fino al 30% e per farvi fronte l'unica cura possibile attualmente consiste nell'asportazione della porzione intestinale compromessa. Una soluzione non certo ottimale poiché potrebbe portare all'insorgenza di una sindrome da intestino corto nei piccoli che vi sopravvivono. Di qui, la necessità della ricerca.
LE STAMINALI DA LIQUIDO AMNIOTICO PER LA DISTROFIA
LA VIA DELLE STAMINALI. Lo studio è stato condotto dai ricercatori del Great Ormond Street Hospital di Londra e del Wake Forest Institute for Regenerative Medicine degli Stati Uniti assieme a quelli degli Istituti patavini della Fondazione Città della Speranza e del Research of Innovation srl e co-finanziata dalla Fondazione Città della Speranza di Vicenza e dalla Great Ormond Street Charity di Londra. Forte e determinante il lavoro delle équipes padovane che, attraverso l'iniezione di cellule staminali da liquido amniotico negli animali trattati, ha potuto constatare come esse siano in grado di riparare l'intestino e di ripristinarlo anche a livello funzionale. Le cellule staminali, da quanto si apprende dalla pubblicazione, sarebbero dunque in grado di stimolare la riparazione dei tessuti danneggiati.
