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Cronaca

In ritardo gli stipendi dei dipendenti di BusItalia Veneto. Il gruppo: "Colpa di Monte dei Paschi"

MPS ha formalmente comunicato di aver preso in carico il problema, "inclusa la necessità del riconoscimento della giusta valuta". Ma è polemica su BusItalia

Nel giorno delle novità nel servizio di trasporto pubblico, tiene ancora banco la questione stipendi dei dipendenti BusItalia Veneto, che come i loro colleghi di Umbria e Campania, hanno ricevuto solo il 3 aprile gli stipendi. I soldi avrebbero dovuti essere accreditati il 30. Questo ha comportato ovvi disagi per i lavoratori, con in più il rischio di pagare una quota maggiore di mutuo, per coloro che ne hanno aperto uno. 

I sindacati

"L’azienda ha sbagliato qualcosa, di sicuro. Non è chiaro ancora cosa ma di certo la responsabilità è del gruppo BusItalia", afferma Stefano Pieretti di Adl Cobas. Dello stesso avviso lo è anche Barutta della Cgil: "Per colpa dell'inadeguatezza dell'azienda i lavoratori rischiano di doversi sobbarcare costi non per colpa loro. Chiaro che mi riferisco ai mutui, ma non sono solo quelli i disagi". Pieretti racconta che i lavoratori erano molto preoccupati: "Mi hanno contattato il giorno che non hanno ricevuto lo stipendio. Ancora una volta si evidenzia che questo gruppo ha delle mancanze, non riescono a garantire una tranquillità e una normale attività dell’azienda, che vuol essere leader nazionale sul trasporto su gomma".

BusItalia Veneto

Andrea Ragona, ribadendo che quella dei pagamenti non è una competenza di BusItalia Veneto,  effettuati i pagamenti si agura che il gruppo trovi un accordo sulla banca soprattutto sulla data valuta, rassicurando e non mettendo i lavoratori in difficoltà: "Il gruppo BusItalia è la parte di ferrovie dello stato che si occupa di trasporto su gomma. Padova, Rovigo, tutta l'Umbria, Toscana e in Campania, hanno avuto il pagamento il giorno successivo al 30. Non è una questione gestita a livello locale, ma dal gruppo e dalla sede centrale a Firenze. La posizione ufficiale dei dirigenti, è che responsabilità di MPS che ha formalmente comunicato di aver preso in carico il problema, "inclusa la necessità del riconoscimento della giusta valuta". Ma è ovvio che siamo vigili sulla vicenda, perchè è vero che non è di nostra competenza, ma i lavoratori devono essere tutelati".

I nuovi turni

Per quanto riguarda il trasporto pubblico di questi giorni è la novità nei turni di lavoro. Per il presidente di BusItalia Veneto Andrea Ragona :"Dei turni ne parliamo più avanti perché siamo appena partiti e sarebbe prematuro. Penso ci siano stati dei miglioramenti, ho sentito che qualcosa di più si può fare su alcuni singoli turni, e noi interverremo su questo". Non è dello stesso avviso Stefano Pieretti, di Adl Cobas: "Voglio vedere davvero quanti sono i turni che vengono migliorati, da quel che vediamo noi non c’è un grande miglioramento. Ma aspettiamo per dare una valutazione più precisa". Per Barutta della Cgil, "E' ancora prematuro esprimere un giudizio sui turni, vedremo nei prossimi giorni". Anche se non direttamente chiamato in causa, anche Lorenzoni ha espresso il suo parere sui nuovi turni di lavoro: "Noi come amministrazione, abbiamo concordato con sindacati e rappresentanze, queste modifiche. Sui turni c’erano delle proposte che sono state in parte recepite dall’azienda. Adesso vediamo come andranno le cose. Confido che la creazione di un clima di dialogo all’interno dell’azienda riesca a migliorare e incidere su quelle che sono le aspettative dei lavoratori. Stiamo lavorando proprio in questo senso, l’obiettivo è creare un clima di fiducia tra azienda e personale”.


 

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