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Cronaca San Giorgio delle Pertiche

Strage nazista in Francia, trucidata famiglia padovana: nuova inchiesta

La procura militare di Roma ha aperto un fascicolo sull'eccidio di Oradour-sur-Glane, 10 giugno 1944, nel quale morirono barbaramente Lucia Zoccarato, emigrante di San Giorgio delle Pertiche, e 7 dei suoi 9 figli

L'eccidio in Francia di Oradour-sur-Glane, datato 10 giugno 1944, nel quale furono trucidati 642 civili tra cui una emigrante padovana e sette dei suoi nove figli, a distanza di 70 anni ormai, torna alla ribalta delle cronache giudiziarie grazie all'apertura da parte della procura militare di Roma di un'inchiesta.

DONNE E BAMBINI ARSI VIVI. I fatti risalgono al pomeriggio del 10 giugno 1944, quattro giorni dopo lo sbarco anglo-americano in Normandia. Responsabile della strage il reggimento "Der Fuhrer" della seconda divisione corazzata SS "Das reich". In quei giorni la divisione subì diversi attacchi da parte dei partigiani, in uno dei quali venne rapito e dopo alcuni giorni ucciso un ufficiale. La morte venne scoperta il 9 giugno dagli uomini del primo battaglione del reggimento "Der Fuhrer" e, subito, scattò la rappresaglia. Il primo paese che si trovava sulla strada delle Ss era appunto Oradour-sur-Glane, vicino a Limoges, nel sudovest della Francia. I nazisti fecero un rastrellamento, ordinarono agli abitanti di radunarsi nella piazza, parlando di un "controllo di documenti". Invece, gli uomini vennero condotti in alcuni granai e trucidati a colpi di mitragliatrice, mentre donne e bambini furono arsi vivi all'interno di una chiesa che prese fuoco dopo l'esplosione di alcune bombe. Finita la guerra il paese non fu ricostruito e venne lasciato come un museo a cielo aperto, per conservare la memoria di quella strage, diventata un simbolo della barbarie nazista. Tra le persone uccise anche alcuni italiani, che il procuratore Marco De Paolis, come primo atto dell'inchiesta appena avviata, vuole formalmente identificare.

DECIMATA FAMIGLIA PADOVANA. Dai documenti già acquisiti risulta che tra le vittime vi fu Lucia Zoccarato e sette dei suoi nove figli. A Oradour-sur-Glane c'è anche la loro lapide, accanto a centinaia di altre. La donna era emigrata in Francia nel 1927, insieme al marito Giuseppe Antonio Miozzo e ai loro primi tre figli. La famiglia era originaria di San Giorgio delle Pertiche. Sono due nipoti di Lucia Zoccarato le uniche discendenti rimaste in vita della famiglia padovana coinvolta in quell'eccidio delle Ss. Risiedono entrambe in Francia. Si tratta delle figlie di Ofelia e Angelina, le uniche due figlie della donna - morte poi negli anni '70 - salvatesi dalla strage assieme al padre, Giuseppe Antonio Miozzo, che scampò al massacro perché si trovava in Germania in prigionia. Sull'eccidio che si portò via la mamma padovana con sette dei sui 9 figli (Bruno, Antonio, Armando, Luigi, Anna Teresa, Marcello e Giovanni) c'è ora anche un documentario, "Il Fuoco sopra gli Angeli", realizzato dal regista veronese Mauro Vittorio Quattrina, che uscirà a maggio. Quattrina in questi anni è stata l'unica persona a cercare di riportare alla memoria in Italia quella strage, raccogliendo informazioni e testimonianze che rischiavano di andare perdute.

INDAGINI RIAPERTE. Per la strage vennero processati in Francia, nel 1953, una ventina di imputati, tra militari tedeschi e alsaziani arruolati nelle Ss: vi furono due condanne a morte, 12 ai lavori forzati, 6 condanne a pene detentive e una assoluzione, ma una successiva amnistia commutò le condanne a morte e permise la scarcerazione degli altri condannati. Le indagini sono state riaperte di recente anche in Germania e, nelle settimane scorse, la procura di Dortmund ha incriminato in relazione alla strage un ex militare tedesco di 88 anni. Nell'inchiesta aperta dal procuratore militare De Paolis, secondo quanto si è appreso, allo stato attuale non vi sono ancora indagati.

IL SINDACO PADOVANO. Il primo cittadino di San Giorgio delle Pertiche, Catia Zorzi, commenta con soddisfazione la decisione di aprire un'inchiesta: "Sono lieta di apprendere questa notizia, in quanto sindaco del paese natale della mamma di origine italiana e dei suoi sette figli".

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