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Cronaca

Scuola, insegnanti ed educatori di asili e nido comunali proclamano lo stato di agitazione

Carenza di organico, contratti precari, parte degli straordinari non pagata sono alcune delle ragioni della protesta indetta dalle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) e dalle organizzazioni territoriali dei lavoratori dei servizi educativi e scolastici del Comune

Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori dei servizi educativi e scolastici del comune di Padova.

STATO DI AGITAZIONE. Carenza di organico, contratti precari, parte degli straordinari non pagata sono alcune delle ragioni della protesta indetta dalle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) e dalle organizzazioni territoriali dei lavoratori dei servizi educativi e scolastici che lavorano per il Comune, accompagnata da una lettera inviata al prefetto Patrizia Impresa e al sindaco Massimo Bitonci, in cui vengono illustrate motivazioni e richieste di educatori e insegnanti.

INSEGNANTI ED EDUCATORI PRECARI. Sono 11 le scuole dell'infanzia e 17 gli asili nido comunali a Padova. Per le prime, i numeri parlano di 23 insegnanti precarie con incarico annuale; nei nido, invece, sono 35 le educatrici assunte con contratti a tempo determinato. "Oltre il 20% del personale non è di ruolo - spiegano i lavoratori - questo significa che i gruppi di lavoro non sono stabili, ma variano di anno in anno, e che la qualità di un servizio essenziale non può essere garantita". 

ORE STRAORDINARIE. C'è poi il problema della carenza di personale "jolly" per sostituzioni di assenze a qualsiasi titolo: "È richiesta al personale educatore e insegnante di ruolo la prestazione di ore straordinarie che vengono retribuite solo in minima parte: il resto è a recupero, ma, sempre a causa della carenza di personale 'jolly', recuperare le ore (qualcuno ne ha anche 40 accumulate) è difficile". 

FORMAZIONE. Un altro punto riguarda le risorse dedicate alla formazione professionale: "Si è verificato un notevole ridimensionamento - protestano i lavoratori - inoltre, il personale assunto a tempo indeterminato è escluso dai pochi percorsi formativi rimasti".

SUPPORTO PEDAGOGICO. Chi protesta lamenta, inoltre, l'assenza di un supporto tecnico pedagogico adeguato, per far fronte a disabilità, disagi socio-economici, difficoltà in famiglia: "C'è una sola pedagogista per tutte le 11 scuole dell'infanzia e i 17 asili nido del comune di Padova, e da sola non può occuparsi di tutto".

LE RICHIESTE. "Finora abbiamo richiesto più volte di essere incontrati, ma c'è stato solo un tavolo, convocato per lo scorso 1 giugno, nel quale, a causa dei numerosi punti all'ordine del giorno, non è stato dato sufficiente spazio al settore Servizi scolastici. Chiediamo che l'Amministrazione ci incontri e ci dia delle risposte - spiegano insegnanti ed educatrici - vogliamo sapere cosa accadrà a partire da settembre, quando le scuole riapriranno. Inoltre, chiediamo ci vengano forniti i dati numerici sulle assunzioni a tempo determinato per l'anno scolastico 2015-2016 e sull'ammontare delle ore straordinarie effettuate nello stesso periodo, più volte richiesti e mai ricevuti".

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