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Cronaca Cadoneghe

Suggeritore hi-tech per superare l'esame della patente: beccato

Un 35enne bengalese, residente a Cadoneghe, è stato denunciato per truffa dopo essere stato sorpreso con un ingegnoso marchingegno che gli consentiva di ricevere le risposte a distanza da un complice

Spesso, cittadini stranieri con difficoltà nella comprensione della lingua italiana, ricorrono a vari espedienti per superare lo scoglio dell’esame di teoria per il conseguimento della patente di guida. Frequenti sono gli scambi di persona, la sostituzione di foto sui documenti o maldestri tentativi di uso del telefono cellulare, tutti facilmente individuabili. Particolarmente ingegnoso e sofisticato invece, è il metodo architettato martedì da un cittadino del Bangladesh, A.R., 35enne residente a Cadoneghe, denunciato per truffa aggravata.

ATTEGGIAMENTO SOSPETTO. Durante la prova, la commissione d’esame ha notato lo strano atteggiamento del giovane, che muoveva continuamente il capo, guardandosi intorno come per verificare che nessuno lo notasse. Sul posto sono stati fatti intervenire due agenti in borghese della squadra di polizia giudiziaria del compartimento di Padova, uno dei due si è finto componente della commissione e, dopo essersi seduto a fianco agli incaricati della motorizzazione, ha fatto un giro tra i banchi, per controllare il candidato sospetto. In effetti, il giovane compiva gesti inusuali: in particolare cercava di spostare ripetutamente il colletto della maglia dal collo, muovendo continuamente il capo.

SUGGERITORE "HI-TECH". Terminata la prova, superata brillantemente, al candidato è stato chiesto di sollevare la maglia, sotto cui nascondeva un vero e proprio intreccio di fili, microfono, cellulare, trasmittente, telecamera, il tutto fissato al corpo con del nastro adesivo e un microauricolare nell’orecchio sinistro. In sostanza, la microtelecamera, posizionata sul torace, riprendeva il monitor con la scheda dei quiz, mentre la trasmittente miniaturizzata, fissata alla caviglia sinistra, inviava le immagini in diretta, in un luogo non ancora individuato dove, evidentemente, un complice poteva visualizzarle e suggerire le risposte al candidato che le riceveva tramite un auricolare connesso via bluetooth al suo cellulare. Sono in corso indagini per l’identificazione del "suggeritore" e altri eventuali complici.

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