Dopo la tragica scomparsa di un noto avvocato di Monselice, altri due suicidi scuotono la comunità padovana. In tutti i casi il tragico gesto sembra essere stato dettato da motivi personali.

Monselice

Risale al 26 aprile il suicidio di un 62enne, avvocato e attivista notissimo nella Bassa Padovana, trovato senza vita in casa dopo essersi sparato un colpo di pistola. Conosciuto per le sue battaglie in difesa degli imprenditori schiacciati dalla crisi, la morte del legale ha lasciato sgomenti gli amici e colleghi che con lui condividevano l'impegno nelle campagne ambientaliste da più di quarant'anni. A ricordalo è anche Francesco Miazzi, candidato di Liberi e Uguali che come la vittima è da sempre impegnato in difesa dell'ambiente e dei più deboli. Tra le tante battaglie sostenute dal 62enne, membro di diversi comitati, quella contro l'inquinamento provocato dal cementificio di Monselice e quella in difesa del parco dei Colli Euganei. Attivissimo fin dagli anni '70 nei movimenti di sinistra, solo negli ultimi tempi l'avvocato era meno partecipe alle iniziative a causa di alcuni problemi familiari e personali ma - come ricorda Miazzi - non mancava mai di far sentire la propria presenza anche a distanza.

Padova

A togliersi tragicamente la vita nel box doccia della sua abitazione di Padova è stato un 86enne, affetto da tempo da una forma di depressione senile. A nulla è valsa la presenza dell'anziana moglie in casa: dopo aver trovato il marito ormai cadavere ha chiamato le forze dell'ordine e i sanitari, che però non hanno potuto che constatare il decesso dell'uomo.

Trebaseleghe

L'ennesimo dramma della disperazione si è verificato alle 17.30 di giovedì a Trebaseleghe. A rivenire il corpo senza vita di un 60enne in un ricovero di attrezzi è stato un contadino, che usava anch'egli la rimessa. Anche in questo caso per la vittima non c'è stato nulla da fare.