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Cronaca Campodarsego / Via Marcello

L'ultimo saluto ad Egidio Maschio Funerali in azienda Campodarsego

Oltre 2mila persone, sabato, nello stabilimento di via Marcello, per dire addio all'imprenditore. Camera ardente aperta alle 10. La celebrazione, presieduta da monsignor Liberio Andreatta, è iniziata alle 16

Oltre 3mila persone nello stabilimento di via Marcello a Campodarsego, la prima delle fabbriche della Maschio Gasperdo, per dire addio ad Egidio Maschio, il 73enne cofondatore, assieme al fratello Giorgio, della multinazionale di attrezzature agricole, toltosi la vita mercoledì con un colpo di fucile.

OLTRE 3MILA AI FUNERALI. Aperta dalle 10 la camera ardente. Il feretro dell'imprenditore ha varcato i cancelli della sua ditta, ricoperto di rose rosse. Alle 16 è iniziata la cerimonia funebre, presieduta da monsignor Liberio Andreatta - vice presidente e amministratore delegato dell'Opera Romana Pellegrinaggi, responsabile dell'ufficio per la pastorale del turismo e dei pellegrinaggi del vicariato di Roma e rettore della chiesa di San Giovanni della Pigna, nella Capitale - e concelebrata da numerosi altri religiosi. "Dobbiamo imparare a saper perdere perché non tutte le partite della nostra esistenza vanno in porto come vorremmo", ha detto il sacerdote.

"EGIDIO NON È MORTO INVANO". Ai funerali hanno partecipato anche il presidente del Veneto Luca Zaia, il sindaco Massimo Bitonci e numerosi imprenditori, sindaci e operai. "Egidio - ha detto ancora monsignor Andreatta - non è morto invano. Aveva costruito un impero per la sua famiglia e i suoi dipendenti. Poi qualcosa si è spezzato, il peso è diventato troppo grande per un solo uomo e in solitudine. Quella solitudine ha ucciso anche la speranza. "Egidio invitava a non mollare, ad andare avanti con coraggio. Perché, dunque, proprio lui ha mollato? - ha concluso il sacerdote - evidentemente per una devastante sofferenza che aveva dentro"

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