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Cronaca

Si uccise dopo le accuse sui social, ora la sua azienda immobiliare è fallita

Il titolare morì nell'aprile del 2016. È ancora aperta l'inchiesta per istigazione al suicidio

Nell'aprile 2016 si era tolto la vita a 60 anni dopo essere stato screditato su Facebook in merito alla sua attività immobiliare, oggi a distanza di 18 mesi, la sua azienda - nel frattempo guidata dalla moglie - è stata dichiarata fallita dal tribunale di Padova. Come riportano i quotidiani locali, il 16 marzo prossimo ci sarà l'esame dello stato passivo. Proprio in merito alla morte dell'immobiliarista è ancora aperta l'inchiesta per istigazione al suicidio. Bisognerà vedere se si arriverà a mandare a processo chi l'ha screditato tanto da spingerlo a suicidarsi per l'inizio della crisi della sua azienda.

LA PERSECUZIONE.

Lui, all'epoca, aveva sporto delle denunce nate dalla persecuzione di cui riteneva di essere vittima, legate a un contenzioso sorto nell'ambito della vendita (da parte della sua società) di alcuni appartamenti nel Bellunese. Lo stesso imprenditore accusava due specifiche pagine Facebook. "Abbiamo sottoscritto un preliminare debitamente registrato e trascritto" si legge ad esempio in un post, "per vari abusi edilizi e da ultimo una truffa da inadempimento non riusciamo ad utilizzare questo immobile. L'impresa è questa state attenti! Abbiamo pagato all'80% e completamente arredato l'immobile all'ultimo piano". Molti altri i post che forse hanno scoraggiato molti compratori, lui non ha retto al dolore per un'attività compromessa e ora è arrivato il fallimento dell'azienda.

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