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Cronaca

Telescopio Galileo scopre pianeta roccioso vicino e simile alla Terra

Situato nella costellazione di Cassiopea, dista 21 anni-luce e ha una temperatura incandescente. A individuarlo un team internazionale, che comprende anche molti ricercatori dell'Inaf e dell'università di Padova

Nei cieli dell'emisfero boreale, visibile per tutto l'autunno alle nostre latitudini, splende la costellazione di Cassiopea. Molto ben riconoscibile dalle sue stelle cinque stelle brillanti che compongono una "W", questa regione del cielo ospita anche una stella meno appariscente, ma comunque visibile anche ad occhio nudo sotto cieli bui e sereni. Il suo nome, poco accattivante, ma che ricorderemo a lungo è "HD 219134". A prima vista indistinguibile da migliaia di altre, questa stella nascondeva un segreto che è stato appena svelato da un team internazionale che comprende anche molti ricercatori dell'Inaf e dell’università di Padova utilizzando il telescopio Galileo: un pianeta roccioso transitante, che eclissa ad intervalli regolari il disco della propria stella madre. Il suo anno, ovvero il periodo orbitale, dura appena tre giorni, il che rende la sua temperatura incandescente. 

VERSO UN'ALTRA TERRA. "È un risultato senza precedenti – spiega il professor Giampaolo Piotto, dell’università di Padova, membro del team che ha portato a questa sensazionale scoperta - È il pianeta roccioso più vicino a noi, con caratteristiche molto simili a quelli della Terra. Appena abbiamo avuto la conferma della scoperta ho pensato: ecco, abbiamo la sceneggiatura perfetta per il prossimo film di Spielberg. È un pianeta incandescente, non ospitale alla vita, ma quello che risulta più importante è che è ormai chiaro che ci stiamo avvicinando sempre più alla individuazione di un pianeta analogo alla Terra. Non ci siamo ancora, ma con l’Agenzia spaziale europea stiamo costruendo un satellite (Plato) che sicuramente raggiungerà lo scopo. Ci vorranno ancora dieci anni, ma alla fine siamo certi troveremo un’altra Terra, probabilmente vicina a noi…”. Non è esattamente un gemello della Terra in senso stretto quindi, ma comunque un oggetto raro e prezioso per gli astronomi: ospitato da una stella brillante (di quinta magnitudine) e a soli 21 anni-luce da noi. "È il pianeta roccioso confermato più vicino a noi, il che spalanca prospettive emozionanti per studiarne l’atmosfera in un prossimo futuro", spiega Giusi Micela, direttore dell’Osservatorio astronomico di Palermo dell’Inaf.

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