40enne pestato in casa dal ladro La minaccia: "Torneremo col fucile"

È successo tutto in pochi istanti. Daniele Babolin, programmatore informatico 40enne, domenica alle 18 era al computer al piano terra della propria abitazione in via Pietro Micca a Noventa Padovana, quando ha notato un'ombra avvicinarsi alla stanza in cui lavorava. Le luci erano spente, i genitori a letto al piano di sopra, e il ladro credeva di poter agire indisturbato, con una spallata ha aperto la portafinestra e si è trovato davanti Babolin, che racconta: "Non ho avuto nemmeno il tempo di rendermi conto cosa stava accadendo, inizialmente credevo fosse mio fratello, che quando non ha le chiavi si fa aprire dalla portafinestra, ma in pochi attimi quest'uomo a volto coperto ha iniziato a prendermi a pugni. Al quinto pugno ho reagito".

BITONCI (LEGA): "Diritto calpestato, Stato complice"

LA COLLUTTAZIONE E LA MINACCIA. A caccia di soldi, il ladro aveva creato un varco nella recinzione del giardino con l'aiuto di un complice che lo aspettava all'esterno, ma alla reazione del proprietario è fuggito. "Mentre scappava per il giardino - racconta Babolin - gli ho urlato: 'Vieni qua se hai coraggio' e lui mi ha risposto minacciando: 'Torneremo con i fucili', poi si è allontanato sulla strada con il complice". Il programmatore ha chiamato i carabinieri che, intervenuti sul posto, hanno raccolto la sua testimonianza, poi una notte intera all'ospedale dove i medici hanno stabilito per la vittima della tentata rapina 20 giorni di prognosi. "Mi hanno colpito dappertutto, ma i pugni in faccia non sono riuscito a pararli, e i segni si vedono", racconta il 40enne che ha riferito di aver notato nella pronuncia dei due banditi uno spiccato accento straniero, probabilmente dell'Est.