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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Terrassa Padovana

Propone l'acquisto di carte Pokèmon, ma gli spilla un "tesoretto"

Nei guai con la giustizia è finito un nomade dimorante a Terrassa Padovana di 28 anni. Dovrà rispondere di truffa aggravata. Il 7 giugno avrebbe sfilato con destrezza alla vittima 40mila euro

Un cittadino nomade domiciliato a Terrassa Padovana, Vanni Gabrielli di 28 anni, è stato indagato per truffa. Secondo l'accusa coordinata dal pubblico ministero Benedetto Roberti che è titolare delle indagini, il ventottenne avrebbe ricevuto 40mila euro da un collezionista residente in provincia di Pesaro con la promessa di inviargli rare carte Pokèmon. Stiamo parlando di simpatici mostri immaginari che sono stati creati in Giappone nel 1996 e in breve tempo sono entrati nel cuore di grandi e piccini. Di fatto la merce al collezionista non è mai arrivata.

La storia

Dalla ricostruzione, l'indagato avrebbe effettuato una serie di inserzioni su noti siti internet specializzati in compravendite, nei quali proponeva fantomatiche carte Pokèmon. L'inserzione è stata letta appunto da un collezionista di Pesaro. Sono iniziati rapporti che almeno in un primo momento non hanno destato alcun sospetto. Dopo affari di modesto valore si è giunti alle fantomatiche carte del valore di 40mila euro.

L'incontro


Secondo l'accusa vittima e Gabrielli si sarebbero incontrati il 7 giugno a Padova non distante dal Centro Ingrosso Cina. Ebbene, il pesarese aveva la valigetta con i 40mila euro, Gabrielli avrebbe dovuto avere il "tesoretto" da collezione. Quando è stato il momento di mostrare le carte, però, il ventottenne di Terrassa Padovana avrebbe sfilato la valigetta dalle mani della vittima per poi defilarsi in tutta fretta.

La denuncia


Dopo l'atroce beffa il collezionista pesarese ha formalizzato regolare denuncia. Ne è seguita l'indagine con tanto di perquisizione al campo nomadi dove dimora Gabrielli. Attraverso il riconoscimento facciale la vittima l'ha riconosciuto come la persona che il 7 giugno gli ha sottratto i soldi prima di fuggire.

Processo


Arrivati alla chiusura delle indagine, ora il nomade rischia di finire davanti al giudice per spiegare le sue condotte illecite. 

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