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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Un medico di Padova trova la bambina tra le macerie del sisma: Giorgia è salva

Ha sette anni, era rimasta sepolta per sedici ore sotto gli edifici crollati a Pescara del Tronto. È il simbolo del lavoro incessante dei soccorritori impegnati in centro Italia

Una storia a lieto fine in mezzo a tanto orrore, un'altra vita salvata tra le macerie del terremoto che mercoledì ha completamente distrutto una vasta area del centro Italia tra il Lazio e le Marche. I soccorsi sono incessanti, centinaia le persone estratte ancora vive tra gli edifici crollati (già 268) dagli operatori sanitari, dai vigili del fuoco, dagli uomini della protezione civile provenienti da tutta Italia. Veneto compreso. Così è stata salvata anche Giorgia, una bambina di 7 anni trovata in ciò che rimaneva della sua cameretta. Era rimasta lì sotto per 16 ore. A incrociare il suo sguardo per primi sono stati i pompieri veneti, al lavoro con quelli marchigiani e con i cinofili del Friuli tra le rovine di Pescara del Tronto. Con loro l’équipe medica specializzata del Suem 118 dell’ospedale dell’Angelo di Mestre, composta dal dottor Nicola Bortoli, anestesista residente a Padova, e dall’infermiere Michele Pomiato, di Mestre.

IL SALVATAGGIO. Erano le 17.30 di mercoledì - hanno raccontato i protagonisti ai giornali locali. La casa della bimba si trovava in una posizione non facile, piuttosto isolata e su un terreno in pendenza. A segnalare la possibile presenza di una persona è stato il fiuto dei cani. Dopodiché l'intervento è stato febbrile: gli operatori hanno scavato con le mani tra i detriti, ci è voluta più di un'ora ma alla fine sono spuntati due piedini. Inizialmente non si capiva se quel corpo fosse in vita, ma i soccorritori hanno provato a chiamare e in loro risposta è giunta una flebile voce, quella di Giorgia. Il personale sanitario ha provveduto a metterle una flebo per reidratarla e dopo qualche minuto i pompieri l’hanno estratta e pulita.

LA SORELLA COME SCUDO. Impossibile comprendere l'emozione di quel momento, la gioia dei soccorritori quando hanno capito che una giovane vita era stata salvata. Giorgia ha parlato, ha chiesto dell'acqua. Aveva sete, era disidratata e tendeva ad assopirsi, ma i parametri vitali erano buoni e riusciva a muoversi e a respirare bene. Probabilmente le ha fatto scudo il corpo della sorella di 10 anni, che era sopra di lei, quest'ultima purtroppo senza vita. I genitori, invece, erano già stati ricoverati in due ospedali diversi.

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