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Cronaca

Tiene in ostaggio e abusa ripetutamente di una connazionale: arrestato un trentanovenne cinese

Gli investigatori della Squadra Mobile hanno appurato come l'uomo cercasse con insistenza donne fragili e bisognose, inserendo in alcune chat cinesi i propri recapiti, con offerte di posti di lavoro, per poi abusarne

Personale della Polizia di Stato della Questura di Padova (Squadra Mobile) ha catturato e condotto in carcere W.J., trentanovenne cittadino cinese, rintracciato in stazione mentre stava cercando di lasciare la città. La misura di custodia cautelare in carcere è stat emessa venerdì 5 febbraio dal Giudice per le Indagini Preliminari di Padova, la Dott.ssa Gambardella, su richiesta della Sostituto Procuratore Piccione. L'uomo è gravemente indiziato dei reati di sequestro di persona, violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni personali, consumati ai danni di una sua connazionale. L'uomo infatti, dopo aver privato del cellulare, l'ha chiusa a chiave in una stanza e controllandone ogni movimento, in almeno 30 occasioni, tra il dicembre e gennaio scorso. L'uomo ha costretto la donna a subire ripetuti atti sessuali, costringendola con schiaffi, calci e pugni e dietro la minaccia di divulgare sue foto nuda. 

Violenze

Le violenze sono cominciate a emergere dopo che la notte del 21 gennaio 2021, una volante della Questura di Padova, transitando in via Tommaseo, notava nell'androne di un palazzo una donna piegata su se stessa e dolorante. La donna inoltre camminava con forte difficoltà e presentava un ematoma visibile sulla nuca e su di uno zigomo, oltre ad un livido accanto ad un occhio. Prestatole immediato soccorso, i poliziotti apprendevano subito dalla donna di essere stata aggredita da un suo connazionale, all'interno di un appartamento ove sarebbero stati poco dopo identificati altri cittadini cinesi, alcuni dei quali irregolari.

Indagini

A svolgere le successive indagini sono stati  gli investigatori della Squadra Mobile della sezione criminalità straniera, che hanno prima assistito e riascoltato la donna, questo dopo averle garantito condizioni di sicurezza, affidandola ad un'associazione per la tutela delle vittime di violenza. Non c'è voluto molto tempo per trovare riscontri al suo racconto. La donna era entrata in contatto con l'uomo dopo essere da poco giunta in Italia. L'uomo  le aveva offerto la possibilità di lavorare come operaia tessile, per questo aveva raggiunto Padova il 15 novembre scorso. Dopo aver girato per diversi laboratori e diversi dormitori, è stata pero' presto ridotta in uno stato di prigionia.

Arresto

In sede di visita medica sono emerse effettivamente plurime ecchimosi al volto e al corpo.  Ad attribuire poi ulteriore credibilità a quanto riferito dalla vittima sono state le informazioni acquisite da alcuni inquilini dello stabile ove la stessa era tenuta prigioniera, e che si riteneva avessero potuto assistere ad alcuni dei gravi episodi. Costoro hanno confermato alla Squadra Mobile il racconto della donna, evidenziando loro stessi il carattere violento dell' uomo, spesso in stato di alterazione a causa dell'abuso di alcolici e perciò incline alla violenza e ad abusi. Gli investigatori della Squadra Mobile hanno appurato come l'uomo cercasse con insistenza donne fragili e bisognose, inserendo in alcune chat cinesi i propri recapiti, con offerte di posti di lavoro, per poi abusarne: donne sole da sfruttare e abusare in tutti i sensi, e che a lui si sarebbero rivolte semplicemente perché bisognose di lavoro. Sabato 6 febbraio, l'uomo è stato rintracciato alla stazione di Padova. Perquisito, la Squadra Mobile ha recuperato un bagaglio ed alcuni effetti personali che l'uomo aveva sottratto alla donna prima di allontanarsi dall'abitazione a seguito dell'intervento della Polizia. L’uomo è stato poi condotto in carcere.

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