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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Torna l'incubo aviaria: restringimenti e regole ferree per chi alleva volatili

L'aviaria è tornata a colpire allevamenti in Europa. Un primo caso in Italia si è registrato nella provincia di Rovigo. Il Comune di Padova segue le indicazioni del Governo ed emette una ordinanza per limitarne la diffusione

L'aviaria torna a colpire l'Europa. Sono tanti i casi verificatisi nelle ultime due settimane quello in una fattoria nel nord-est della Slovenia, messa in quarantena dopo un primo caso di influenza aviaria. La scorsa settimana è accaduto in Francia, mentre a nord di Praga si stanno uccidendo 80.000 galline. Un primo caso in Italia è stato segnalato, il 28 dicembre, a Rovigo  

Salute

Il Ministero della Salute, su indicazione della UE, ha così adottato delle misure atte a contenere la diffusione della malattia per gli allevamenti avicoli ricadenti nel territorio dei comuni inseriti nella zona di restrizione disposta dal Ministero, introducendo l’obbligo per gli allevamenti del settore rurale e non commerciali di rinchiudere in ambienti confinati il pollame allevato all’aperto. Prima il comune di Montegrotto, ora quello di Padova, hanno emanato una ordinanza a riguardo.

Ordinanza comune di Padova

A Palazzo Moroni è stato stabilito che il pollame e tutti gli altri volatili in cattività, ove allevati all’aperto, siano trasferiti e trattenuti all’interno di un edificio dell’azienda. Qualora ciò non sia realizzabile o qualora il loro benessere sia compromesso, deve essere adottata ogni misura ragionevole per ridurre al minimo i contatti con i volatili selvatici o altro pollame o altri volatili in cattività di altre aziende. Il comune ha deciso di vietare fiere, mostre e mercati di pollame e altri volatili. E' sospesa la pratica dell’utilizzo dei richiami vivi dei volatili appartenenti all’ordine degli Anseriformi e Caradriformi. E’ inoltre vietato il rilascio per ripopolamento di selvaggina da penna; i proprietari e i detentori di pollame devono prontamente segnalare all’Autorità Competente – Servizio Veterinario dell’Azienda ULSS 6 Euganea gli aumenti di mortalità e qualsiasi variazione significativa al fine del monitoraggio della malattia.

Lavoro

Michele Barbetta, presidente della sezione avicola di Confagricoltura Veneto, sottolinea: «La situazione è grave e richiede misure tempestive. Sono parecchie centinaia gli allevamenti avicoli fermi nel Veronese e nel Padovano a causa dell’influenza aviaria. Oltre a quelli colpiti dai focolai, tutti gli altri rientrano infatti nella zona considerata ad altissimo e alto rischio e sono quindi sottoposti al divieto di accasamento di pollame. Questo significa un danno enorme per l’indotto, che comprende, oltre agli imprenditori agricoli e ai loro familiari, anche i dipendenti, i trasportatori, gli stabilimenti che lavorano le uova, l’industria mangimistica e altre imprese collegate. È necessario stabilire una linea per ripartire.

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