Traffico di virus, prosciolta Ilaria Capua Donazzan: "Non siamo riusciti a trattenerla"
La virologa di fama internazionale scagionata da ogni accusa perché "il fatto non sussiste" con la chiusura delle indagini. L'assessore regionale all'Istruzione sottolinea il rimpianto per la sua dipartita per gli Usa
Prosciolta da ogni accusa perché il "fatto non sussiste". Coinvolta nell'inchiesta della procura di Roma su un sospetto "traffico di virus", alla scienziata di fama internazionale, Ilaria Capua, partita da Padova per gli Usa lo scorso 16 giugno per un nuovo incarico direttivo in Florida, con la chiusura delle indagini, la magistratura inquirente "restituisce la sua piena onorabilità di virologa che ha reso grande il nome dell’Italia nel mondo scientifico internazionale". Il commento è dell'assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan.
"NON SIAMO RIUSCITI A TRATTENERLA". “In questo momento prevalgono gioia e sollievo per la dichiarata e totale estraneità di Ilaria Capua da ogni accusa - aggiunge la Donazzan – Tuttavia l’esultanza di questo momento non lenisce il rimpianto per non essere riusciti a trattenere nel nostro paese questo talento della nostra ricerca, che con il suo lavoro ha consentito di scoprire e di mettere a punto il vaccino contro l’influenza aviaria e che tanto avrebbe potuto dare ancora al progresso della medicina”.
L'INCHIESTA. Le indagini scaturirono il 9 aprile 2005 da un'informativa dei Nas. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, che ha chiesto il processo per le 41 persone che sarebbero coinvolte nel traffico illecito di virus, sostiene che un'associazione a delinquere sarebbe stata attiva dal 1999 al 2003, e avrebbe impiegato virus altamente patogeni (H9 e H7N3), di provenienza illecita, "al fine di produrre in forma clandestina, senza la prescritta autorizzazione ministeriale, specialità medicinali ad uso veterinario, procedendo poi, sempre in forma illecita, alla loro commercializzazione e alla loro somministrazione agli animali avicoli di allevamenti intensivi, determinando così il contagio di sette operatori del settore come accertato dall'Istituto Superiore di Sanità e, quale misura di prevenzione, l'abbattimento di milioni di capi di polli e tacchini" (danno, questo, da 40 milioni di euro).
