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Cronaca

Trapianto al cuore, la nuova sfida: il "motore" del cuore artificiale

"Avremmo bisogno di circa 50 milioni di euro per finire il lavoro", con queste parole il professore Gino Gerosa, direttore del Centro di Cardiochirurgia Gallucci di Padova, parla del nuovo obiettivo da raggiungere

Sono passati trent’anni dal primo trapianto di cuore effettuato in Italia dal professore Vincenzo Gallucci. Era il 14 novembre 1985 quando al paziente Ilario Lazzari veniva impiantato il muscolo cardiaco di un giovane trevigiano morto in un incidente stradale. Da allora, nel bel Paese, sono quasi 800 i cuori trapiantati, e nel 2007 c’è stato il primo trapianto di cuore artificiale totale.

CUORE ARTIFICIALE. Negli anni, la ricerca ha portato a continue migliorie e innovazioni nel campo specifico. "Abbiamo pronto il motore del cuore artificiale - ha spiegato il professore Gino Gerosa, direttore del Centro di Cardiochirurgia Gallucci di Padova - adesso avremmo bisogno di circa 50 milioni di euro per finire il lavoro e rendere disponibile il nuovo cuore in circa tre anni di lavoro. Ma stiamo andando avanti anche con gli studi sulla decellularizzazione dei cuori donati, da ripopolare poi con le cellule staminali dei riceventi".

TRENTENNALE. Per celebrare il trentennale dal primo trapianto di cuore, che ricorre venerdì, è stata organizzata a Padova una giornata di studi dal titolo "Dal cuore umano al cuore meccanico 1985-2015" che culminerà con la donazione di due cuori artificiali al Museo della Storia della Medicina di Padova.

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