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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Monselice

Trapiantati fegato e reni prelevati da un paziente positivo al Covid: la doppia operazione nel Padovano

L'espianto è stato eseguito all’Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia e ha interessato un paziente deceduto per complicanze non imputabili al virus

Un paziente ricoverato all’Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia con positività al Covid-19 (e qui deceduto per complicanze non imputabili al virus) ha donato fegato e reni, poi sottoposti ad attenta valutazione quindi trapiantati con successo e in sicurezza su due persone: una ha ricevuto il fegato, l’altra la coppia di reni. Nel luglio dello scorso anno un altro paziente Covid positivo, sempre venuto a mancare all’ospedale di Schiavonia, aveva donato il fegato - poi trapiantato con successo - mentre è la prima volta a livello veneto che avviene la donazione dei reni da parte di un positivo. 

Ulss 6 Euganea

«Quella padovana - commenta Paolo Fortuna, direttore generale dell'Ulss 6 Euganea - è una provincia generosa, che si pone ai primi posti regionali nella particolare graduatoria dei territori maggiormente impegnati nella donazione». I numeri confermano la sensibilità della popolazione. «Nel dettaglio, nel 2021 la generosità dei cittadini dell’Ulss 6 ha permesso - spiega Giuliano Carturan, responsabile aziendale per i trapianti - il trapianto di un cuore, 4 polmoni, 10 fegati e 19 reni nonostante le terapie intensive siano finite sotto pressione per evidenti motivi pandemici». Molto positivo il bilancio dei tessuti donati. «Le cornee donate - prosegue Carturan - sono state 709, i tessuti muscolo-scheletrici  370,  i tessuti vascolari 33, i tessuti cardiaci 26; i donatori di tessuto cutaneo sono stati 15. I donatori di tessuti in corso d'intervento chirurgico sono stati 45 di tessuto osseo e 13 di tessuto vascolare». Conclude Fortuna: «Sono grandi risultati, e il merito va all’intera rete per i trapianti aziendale e regionale che ha dimostrato di essere solida e resiliente». 

Luca Zaia

Anche Luca Zaia ha sottolineato l'importanza del doppio intervento: «Ogni trapianto riuscito è una vita salvata, e questo di Monselice rappresenta la straordinaria capacità di reazione che l’Ulss 6 Euganea ha dimostrato in questi due anni di pandemia. La donazione e la sanità in Veneto non si sono mai arrese, nemmeno di fronte alla più dura delle battaglie contro un nemico invisibile, e oggi ci troviamo di fronte a un ulteriore riconoscimento della grande professionalità che caratterizza il nostro modello sanitario, solido e resiliente anche sul fronte dei trapianti. L’équipe dell’ospedale di Schiavonia ha dato una nuova speranza di vita a due persone in lista d’attesa. Assistiamo così alla conferma del grande lavoro della squadra della sanità veneta, che prendendosi cura dei malati colpiti dal coronavirus non perde di vista le numerose altre urgenze”.

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