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Cronaca

Ferrovie, esposto di Legambiente e dei pendolari contro la Regione

L'associazione ambientalista e i comitati si rivolgono alla procura di Venezia chiedendo di appurare se sia stato garantito il diritto alla mobilità e di far luce sulla gestione dei fondi per il trasporto pubblico

In tema di trasporto pubblico ferroviario, Legambiente e i comitati pendolari tornano sul piede di guerra con un nuovo esposto alla procura della Repubblica di Venezia lamentando disservizi per le fasce più deboli, insensati tagli nei giorni festivi, maggiore confusione sulle tipologie di servizio, centinaia di utenti costretti ad utilizzare mezzi propri con conseguente aumento dei costi per i singoli, e il conseguente aumento delle emissioni di gas climalteranti dovuto all’aumento dei veicoli in circolazione .Il 15 febbrario convocati gli stati generali dei pendolari veneti nella città lagunare.

AFFONDO CONTRO LA REGIONE. Con questo esposto i rappresentanti dei pendolari chiedono di chiarire se sia stato effettivamente rispettato il diritto alla mobilità dei cittadini veneti e di far luce sull’entità e sull’allocazione delle risorse stanziate: "I fondi del trasporto pubblico locale utilizzati dalla Regione Veneto per pagare il servizio cadenzato - spiega Andrea Ragona, presidente di Legambiente Padova - provengono esclusivamente da trasferimenti statali e devono quindi essere impiegati per coprire il servizio universale, tutelando quindi anche le fasce più deboli, ora fortemente penalizzate". "Inutili le proposte di modifica e integrazione che abbiamo presentato alla Regione e inutili anche le richieste di incontro con l’assessore Renato Chisso - affermano i rappresentati dei comitati e dell’associazione ambientalista - Ancora una volta i cittadini non trovano risposte. Per questo abbiamo presentato un esposto allegando una cronistoria di quanto avvenuto in questi ultimi mesi”.

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