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Cronaca Montagnana

Treni, Veneto “nemico dei pendolari”. Legambiente: “Più investimenti”

Secondo una ricerca di Legambiente, la Regione è all'ultimo posto nell'investimento sulle infrastrutture e per le ferrovie andrà ancora peggio: meno treni, più ritardi e più disagi. L'associazione chiede maggiori finanziamenti

Disastroso il bilancio annuale del trasporto ferroviario in Veneto.

DENUNCIA LEGAMBIENTE. Secondo Legambiente il 2011 verrà ricordato dai pendolari come un anno terribile: aumento dei prezzi, treni sempre in ritardo, spesso sporchi, e in quantità sempre minore, quindi stracolmi.

INVESTIMENTI. Stando alle stime dell’associazione, la Regione è all’ultimo posto negli investimenti sulle infrastrutture, specialmente quelle ferroviarie che toccano solo il 7% della spesa totale: il restante 90% è indirizzato al trasporto su strada, ad oggi, però, fortemente penalizzato a causa degli aumenti del carburante.

ESEMPI. I dati riportano di una situazione al limite del vivibile per i pendolari che quest'anno, oltre al danno della maggiorazione dei prezzi, hanno subito la beffa di convogli dimezzati e di biglietterie cancellate (come quelle di Cittadella e Camposampiero). Basti pensare alla trafficatissima tratta Treviso-Padova: dalle 7 alle 10 di mattina sono solo due i treni a disposizione. Oppure alla tratta Montebelluna-Padova dove i treni sono spesso costretti a fermarsi in quanto sovraffollati.

RICHIESTE. Legambiente chiede a gran voce al presidente del Veneto Zaia, e all’assessore alla mobilità Chisso, "più fatti": quindi degli interventi urgenti per migliorare questa situazione, destinata a peggiorare con i tagli della finanziaria-Monti, e offrire anche a chi utilizza i treni un servizio adeguato.

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