Spaccio davanti al tribunale, pusher arrestato con l’aiuto di una donna
Stava scambiando eroina davanti al tribunale di Padova. Due carabinieri in borghese lo hanno visto e poi inseguito. Sono riusciti a bloccarlo grazie all'aiuto di una donna, che gli ha legato i polsi utilizzando una cintura
La spaccio di droga a Padova non ha più confini. Ormai, si smerciano sostanze stupefacenti ovunque. Perfino davanti al tribunale. È accaduto ieri mattina quando due carabinieri della stazione di Prato della Valle hanno arrestato Monj K., 45enne tunisino con precedenti specifici in fatto di droga.
IN BORGHESE. Entrambi i militari dell’Arma in abiti borghesi e liberi da impegni di servizio, si sono incrociati casualmente davanti al tribunale. Uno aveva appena partecipato a un processo, l’altro stava percorrendo via Tommaseo per raggiungere la caserma di via Rismondo. Giusto il tempo di scambiarsi due battute che proprio sotto i loro occhi, dall’altro lato della strada, hanno individuato un contatto tra un nordafricano in bicicletta e un altro soggetto intento a passeggiare lungo via Tommaseo. Intuendo che sarebbe avvenuto lo spaccio, i carabinieri si sono subito scambiati un cenno d’intesa, hanno attraversato la strada e si sono fiondati sui due personaggi che nel frattempo avevano imboccato la vicina via Farini.
LO SCAMBIO. Proprio in quell’istante, il nordafricano aveva appena ceduto tre involucri in nailon - uno dei quali recuperato successivamente contenente eroina - a un giovane padovano. Lo spacciatore, colto in flagranza di reato, si è disfatto di due dei tre involucri gettandoli dentro la feritoia di una cisterna posizionata su un condominio e ha tentato di scappare.
CITTADINA CORAGGIOSA. Braccato e poi fermato dalle forze dell’ordine, lo straniero ha continuato a divincolarsi. Una donna sprezzante del pericolo ha però aiutato i due militari: ha difatti chiesto a un passante di sfilarsi la cintura dei pantaloni riuscendo ad “ammanettare” i polsi dell’individuo, mentre i due uomini lo tenevano fermo.
EPILOGO. Grazie a questa lodevole prova di coraggio, il pusher è stato così bloccato con un grammo circa di stupefacente, 215 euro in contanti e due telefoni cellulari. Il tunisino è accusato di spaccio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. L’acquirente, invece, si è meritato una segnalazione alla prefettura per assunzione di stupefacenti.