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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Montegrotto Terme

"Non ho i soldi per i funerali di mio figlio", truffa due anziani e gli "spilla" 5mila euro

Una pantomima durata dieci giorni. Approfittando della compassione di una coppia di settantenni di Montegrotto Terme, due persone sono riuscite a farsi consegnare migliaia di euro in breve tempo

Arrestati due truffatori specializzati nel raggiro di anziani. Nelle scorse ore, i carabinieri di Montegrotto Terme hanno stretto le manette ai polsi di A.A., 69 anni, di Monselice, e di R.K., croata di 57 anni. I due, conviventi, nel giro di una settimana avevano sottratto ad una coppia di Montegrotto oltre 4mila euro.

ANZIANI DERUBATI DI QUASI 5MILA EURO. Le indagini sono partite dalla denuncia presentata da un 76enne. Agli uomini dell'Arma, l'uomo ha riferito di essere stato truffato da una straniera che si faceva chiamare "Jasna". In particolare, l’anziano ha riferito ai militari che in varie circostanze (dal 17 al 27 gennaio) la donna, attraverso artifizi e raggiri, aveva convinto lui e la moglie, 74enne, a consegnarle del denaro, per una somma complessiva di 4.480 euro. L’ultima consegna, pari a 1.300 euro, risale alle 10.30 del  27 gennaio.

I SOLDI PER IL FUNERALE DEL FIGLIO MORTO. Dieci giorni prima, la donna, con la scusa di vendere una coperta, si era fatta aprire la porta di casa, inscenando una pantomina con cui era riuscita a carpire la fiducia della coppia. Di fronte ai due anziani, aveva iniziato a piangere, raccontando di avere un figlio malato di cancro ricoverato in ospedale a Schiavonia. Mossi da compassione, i due settantenni le avevano consegnato 150 euro, con la promessa, da parte della donna, di restituirli il giorno seguente, grazie all'incasso per la vendita di una coperta. Il pomeriggio stesso, però, "Jasna" aveva bussato nuovamente alla porta dei due anziani, raccontando loro che il figlio malato era morto e che lei non possedeva il denaro necessario a pagare il funerale e il rimpatrio della salma. In quella seconda occasione, le due vittime avevano sganciato altri 230 euro, che, stando a quel racconto, sarebbero serviti per il suo rientro a Zagabria, da dove avrebbe provveduto a trasferire del denaro su un conto in Italia. A quel punto avrebbe restituito loro tutti i soldi. Per rendere credibile quella storia, aveva persino simulato delle telefonate, durante le quali fingeva di parlare con il sindaco di Monselice, "dottor Lunghi", e con dei direttori di banca.

ALTRI PRESTITI DI DENARO. Il martedì successivo, la donna si era presentata nuovamente a casa dell'anziana coppia, riferendo di avere provveduto a spostare il denaro su un conto aperto all'agenzia di Monselice della Cassa di Risparmo del Veneto, ma che, in attesa del trasferimento, aveva bisogno di altri soldi per raggiungere il consolato di Trieste per il rilascio della documentazione per l'espatrio della salma, e per versare un acconto ad un'impresa funebre per una bara. Totale: altri 600 euro. Il giorno seguente, alle 20, "Jasna" era tornata ancora: questa volta, aveva bisogno di 1.500 euro, come anticipo all'impresa funebre croata che si sarebbe occupata del trasporto della salma e del funerale, che si sarebbe svolto il sabato successivo. Anche in questo caso, i due coniugi le avevano concesso la somma, in parte attingendo a del denaro custodito in casa e in parte prelevandolo da uno sportello bancomat. La sera successiva, i due anziani avevano prelevato altri 500 euro, sempre in favore della donna, perché, a suo dire, non avrebbero eseguito il trasporto della salma se non avesse già posseduto un loculo in Croazia.

"LA BANCA NON PUÒ RILASCIARE IL DENARO". Nei giorni successivi, la donna aveva chiamato i due coniugi, riferendo che i soldi erano arrivati e chiedendo loro di andare a prenderla in stazione a Monselice. Una volta in auto, la donna aveva simulato una conversazione telefonica nella quale la banca comunicava l'impossibilità di erogare il denaro - 5mila euro - prima del lunedì successivo. Tornati a casa la donna, disperata, aveva spiegato che il funerale del figlio era previsto per le 17 di quel giorno e che lei non aveva i soldi per poter prendere il treno e partecipare. Anche questa volta, impietositosi, i due coniugi avevano prestato alla donna 180 euro, per poter acquistare il biglietto del treno. Altri 1.300 se ne sarebbero andati il giorno seguente.

LA DENUNCIA. Il giorno in cui la donna avrebbe dovuto restituire loro il denaro, vedendola tardare all'appuntamento, i due coniugi hanno chiamato la banca, scoprendo che nessun conto era stato aperto da Jasna e nessun trasferimento di denaro era avvenuto dalla Croazia. Il 76enne ha quindi deciso di parlare dell'accaduto con la figlia e poi di recarsi dai carabinieri. I militari, ricostruito il quadro, hanno atteso la truffatrice nelle vicinanze del domicilio della coppia e, verso le 17 di mercoledì, sono entrati nell’abitazione, dove si trovavano l’anziana coppia, la figlia e la truffatrice.

GLI ARRESTI. Identificata, la donna, conosciuta con il nome di Jasna, è risultata rispondere in verità ad un altro nome, R.K. La successiva perquisizione personale ha consentito di recuperare alcune banconote nascoste nella manica sinistra della maglia che indossava. Vistasi con le spalle al muro, durante le operazioni la truffatrice ha confessato spontaneamente di avere ricevuto diverso denaro dai due anziani coniugi. Gli uomini dell'Arma si sono, quindi, spostati a Monselice, nella casa dove la donna abita con il convivente. Durante il tragitto, la truffatrice ha dichiarato di essere arrivata a Montegrotto Terme, precisamente in piazzale Stazione, assieme al compagno, A.A., a bordo di una Fiat Panda di colore bianco che avevano noleggiato, e di avergli consegnato una parte della somma ricevuta dai due anziani, ossia 1.300-1.400 euro in contanti. In effetti, A.A. si trovava ancora in oiazzale Stazione, a pochi metri dalla Panda. Immediatamente bloccato e perquisito, è stato trovato in possesso di 1.420 euro in contanti, sottoposti a sequestro. truffa semplice piede libero denunciati

SCARCERATI. Al termine delle operazioni di rito, i due, arrestati per truffa aggravata in concorso, sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza. L'indomani mattina si è svolto il rito direttissimo. I due sono stati liberati e denunciati a piede libero per truffa.

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