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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Finto avvocato spilla 7mila euro ad un anziano: arrestato per truffa, si cercano le altre vittime

I carabinieri di Padova sono andati a prelevarlo nel Milanese dove risiede. In manette è finito A.F., 59 anni. Sul conto corrente su cui il 77enne padovano, su sua indicazione, aveva versato i soldi, sono stati rilevati, in quattro mesi, movimenti "sospetti" per ben 39mila euro

I carabinieri della stazione di Padova Prato della Valle, la mattina di martedì 20 giugno, hanno effettuato una trasferta in Lombardia per arrestare, con il supporto dei militari del luogo, un pluripregiudicato specializzato nelle truffe ai danni di anziani. A.F., 59enne originario della provincia di Foggia, ma domiciliato a Cologno Monzese (Milano), è stato raggiunto nella sua abitazione, dove gli operanti gli hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip del Tribunale di Monza Silvia Panzini che, concordando con le risultanze investigative dei carabinieri patavini, ha accolto la misura restrittiva richiesta.

IL PRIMO BONIFICO. Le indagini sono iniziate nel mese di marzo del 2017, quando un 77enne di Padova si è presentato negli uffici della stazione di Prato della Valle per denunciare la  truffa di cui era stato vittima. Nel mese di febbraio 2017, infatti, era stato contattato al telefono da parte di un sedicente avvocato Ferrari che gli aveva riferito di una presunta giacenza debitoria a suo carico, pari a 1.930 Euro, derivante dal mancato pagamento di alcune riviste. L'impostore aveva raggirato l’anziano paventandogli la concreta possibilità che un ufficiale giudiziario potesse intervenire per procedere al pignoramento di beni a recupero della somma, con la successiva instaurazione di un procedimento penale davanti all’autorità giudiziaria. Tutto ciò poteva essere evitato - secondo quanto raccontato alla vittima dal sedicente Ferrari - eseguendo il versamento della somma in questione su un conto corrente di cui aveva, contestualmente, fornito le coordinate al 77enne.

IL SECONDO BONIFICO. L’anziano, intimidito dal contenuto della telefonata, aveva effettuato il bonifico, convinto che la cosa si sarebbe risolta definitivamente. Alcuni giorni dopo, però, lo stesso sedicente avvocato lo aveva richiamato, fornendogli l’utenza telefonica di un certo giudice, al quale il 77enne si sarebbe dovuto rivolgere per archiviare definitivamente la pratica. Il finto giudice, contattato dall’anziano, gli aveva richiesto un ulteriore versamento di 4.900 euro sul conto corrente già utilizzato, per definire il procedimento una volta per tutte. Alcuni giorni dopo avere effettuato il secondo bonifico, la vittima, confidandosi con il figlio, aveva capito di essere stata oggetto di una truffa ben congeniata e che gli aveva provocato un danno complessivo di 6.830 euro. Era quindi scattata la denuncia ai carabinieri.

SI SOSPETTANO ALTRE TRUFFE. I militari si sono subito messi all’opera scoprendo che l’iban fornito dal truffatore era riconducibile ad una carta "poste pay evoluta", intestata ad A.F., il quale, nel frattempo, aveva già prelevato tutto l’importo giacente. I militari, infine, oltre ad acquisire i filmati relativi ai prelievi eseguiti dall’indagato, hanno ricostruito tutti i movimenti della carta di credito appurando che, dal dicembre 2016 al marzo 2017, erano stati movimentati ben 39mila euro, presumibilmente frutto di pregresse analoghe truffe commesse ai danni di altre vittime, in corso di identificazione.

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