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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Piazze / Piazza delle Erbe

Incassa assegni clonati aprendo conti a nome di altre ignare persone

La truffa è stata scoperta dalla squadra Mobile di Padova. In carcere è finito Giovanni A., 40enne di Caserta che in città aveva preso di mira 6 filiali dell'Unicredit, Antonveneta e Deutsche Bank in centro storico

Apriva nuovi conti correnti presentandosi in banca con documenti con la propria foto e le generalità di altre persone realmente esistenti, versando assegni clonati di conti correnti intestati a società realmente esistenti beneficiando così dei prelievi che nel giro di poco tempo effettuava nella filiale in cui aveva aperto il nuovo conto o tramite sportello bancomat.

Operazione "O' pacc"



LE BANCHE PADOVANE COLPITE. La truffa architettata da Giovanni A., 40enne di Casoria, è stata scoperta dalla squadra Mobile di Padova, coordinata dal vicequestore aggiunto Marco Calì, città dove l'uomo ha colpito in almeno 6 banche, che hanno provveduto a sporgere denuncia: l'Unicredit di via Rezzonico e di piazza Cavour, l'Antoveneta di piazzale stazione e di via Facciolati, la Deutsche bank di piazza De Gasperi e di piazza delle Erbe.

Giovanni A.-2LE INDAGINI. La prima segnalazione risale al 9 giugno dello scorso anno. Il 40enne si era presentato in una delle sei banche padovane esibendo patente e tessera sanitaria, chiedendo di aprire un conto corrente. Fin qui tutto normale, ma i sospetti di una impiegata non hanno fatto andare a buon fine l’operazione, che ha provveduto ad avvisare la polizia, che ha aperto le indagini. Il 13 giugno il soggetto si ripresenta con patente e tessera sanitaria in un'altra banca del centro storico, riuscendo ad aprire un conto e versando un assegno di 20 mila euro. Il giorno successivo, il 14 giugno, si presenta in un’ulteriore banca sempre del centro storico, riuscendo ad aprire un conto e versando un assegno di 14.850 euro. Riesce di fatto ad aprire conti in rapida successione, affermando di essere un imprenditore con affari a Padova. Da ulteriori indagini emerge che anche l'8 giugno era riuscito ad aprire un conto versando contanti per 50 euro, il 15 giugno un altro versando un assegno di 14.700 euro e pure un secondo lo stesso giorno versando un assegno di 29.600 euro, fino al 17 giugno, quando apre l'ennesimo conto in un'altra banca padovana senza però effettuare alcun versamento. Per inchiodarlo gli agenti si sono serviti delle intercettazioni sulle utenze telefoniche che il truffatore lasciava all'apertura di ogni conto nonché sulle impronte lasciate sui documenti depositati.

L'ARRESTO. L'operazione della polizia padovana, denominata “O' pacc”, è stata seguita dalla procura della Repubblica di Padova per conto del pm Vartan Giacomelli e del gip Lara Fortuna. Il 31 marzo scorso è stata eseguita nei confronti dell'uomo, che si trovava a Casoria, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per truffa, falso, ricettazione e sostituzione di persona. L'attività illecita del 40enne non si sarebbe però limitata al Padovano, a Salerno aveva già scontato una pena per altre truffe simili, nonché avrebbe colpito anche a Ravenna.

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