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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Tombolo

Tombolo, cattura migliaia di uccelli per venderli a fini culinari

L'uomo, un agricoltore, è stato denunciato dalle guardie forestali per il reato di uccellagione: acchiappava specie protette con reti anche di 50 metri. Stimati presunti guadagni dalla vendita per 12-15mila euro l'anno

Un professionista dell'uccellagione. Gli inquirenti stimano che l’impianto realizzato da un agricoltore pensionato a Onara di Tombolo -  a due passi dall'oasi naturalistica della palude - consentisse la cattura di 3mila uccelli all’anno e che dalla vendita per fini culinari avrebbe ricavato tra i 12mila e i 15mila euro l’anno. L'uomo è stato denunciato dagli agenti del corpo Forestale della stazione di Cittadella in seguito a un normale controllo sul territorio.

TECNICHE DI BRACCONAGGIO. Aveva installato nel terreno di sua proprietà un sistema permanente di reti tese per una lunghezza di 50 metri. Per attirare gli uccelli in trappola, sia stanziali che migratori e appartenenti a specie protette, il bracconiere utilizzava 50 esemplari detenuti in  gabbia (richiami vivi) e richiami elettroacustici vietati dalla legge sulla caccia. I forestali hanno trovato uccelli ancora intrappolati nelle reti, che sono stati liberati immediatamente e altri già in gabbia che ritroveranno la libertà nei prossimi giorni.

SPECIE PROTETTE. Il pensionato, che non aveva la licenza di caccia, è stato denunciato anche per il reato di furto venatorio, essendo l’avifauna patrimonio indisponile dello Stato. Tra gli uccelli trovati dal corpo forestale e illegalmente detenuti c’erano, oltre a 30 fringillidi (verdoni, fringuelli e lucherini), anche specie particolarmente protette da convenzioni internazionali e dalle direttive europee come passere scopaiole e migliarini di palude.

L'APPELLO. "Ora la Giustizia deve fare il suo corso ed arrivare ad una pena esemplare - commenta l’eurodeputato Andrea Zanoni, vice presidente dell’intergruppo per il Benessere degli animali al Parlamento europeo - Il bracconaggio è una piaga che deve essere debellata anche attraverso condanne che facciano da deterrente. Un’attività di cattura in questo periodo è gravissima perché vengono uccisi i riproduttori che sono riusciti a superare indenni il pericolo micidiale dell’inverno che porta a una mortalità anche del 50 per cento di un’intera popolazione di migratori. Invito le associazioni protezionistiche Lipu e Wwf a costituirsi parte civile nel processo affinché possano chiedere i danni morali".

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