rotate-mobile
Cronaca

Università, aumenti per i "fuori corso": studenti in protesta

Ieri, nel cortile del Bo a Padova, il presidio di contestazione per i ritocchi all'insù delle tasse. Per il cda accademico però si tratta di aumenti limitati a pochi casi e che non graverebbero su chi ha bassi redditi o sugli studenti lavoratori

Striscioni e parole di contestazione ieri da parte degli studenti universitari del "Laboratorio Odradek" che si sono ritrovati nel cortile del Bo a Padova per protestare contro la decisione del consiglio di amministrazione accademico di aumentare le tasse per i studenti "fuori corso".

Protesta studenti nel cortile del Bo

I RITOCCHI DEL CDA. Il cda ieri ha approvato, con un solo voto contrario e con il voto favorevole di uno dei due rappresentanti degli studenti, per il prossimo anno accademico, un "limitato aggravio di spesa per un numero assai limitato di studenti fuori corso". Un ritocco tale, secondo lo stesso cda che ha licenziato il provvedimento, da "non gravare sugli studenti a basso reddito e senza colpire quei ritardi fisiologici che è normale possano verificarsi nella carriera di uno studente, con un particolare riguardo verso gli studenti lavoratori il cui reddito minimo è stato abbassato da 6500 a 3500 euro annui per aumentare il numero di coloro che rientrano in tale categoria e quindi per ottenere gli ulteriori benefici per loro previsti".

A FEBBRAIO: LA PROTESTA CONTRO I TAGLI ALLE BORSE DI STUDIO

LA PROTESTA DEGLI STUDENTI. "Il Rettore, sulla scia di Profumo, ha deciso di scaricare i costi della crisi e della dismissione dell'università su coloro che la rendono viva - criticano i promotori della contestazione - la attraversano quotidianamente e ne riempono i luoghi; tutto questo legittimando il provvedimento come “difesa degli studenti” e di “aver tenuto in considerazione lo status degli studenti-lavoratori. La realtà dei fatti, di chi vive la precarietà giorno dopo giorno, è completamente estranea al CdA dell'Università: sembra quasi che i suoi membri non sappiano degli innumerevoli contratti atipici e del lavoro in nero che caratterizzano la vita degli studenti e che rendono impossibile la regolarizzazione della propria posizione per inserirla nel lungo iter burocratico universitario. Merito significa ancora una volta disuguaglianza o meglio rendere l'università attraversabile solo da chi ne ha le risorse finanziarie".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Università, aumenti per i "fuori corso": studenti in protesta

PadovaOggi è in caricamento