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Cronaca

Università Padova, da Ingegneria la proposta di eliminare il rifiuto del voto d'esame

Il presidente della Scuola ha proposto alcune modifiche ale modello formativo per ridurre il problema dei tempi di laurea e dell'alto tasso di abbandono. Sindacato degli studenti contrario

Eliminare la possibilità di rifiutare il voto in sede d'esame. È la proposta lanciata dal presidente della scuola di Ingegneria di Padova Massimiliano Barolo nel corso di un'assemblea volta ad esaminare il modello formativo attualmente offerto agli studenti e a proporre l'introduzione di modifiche utili a migliorarlo.

DILATAMENTO DEI TEMPI DI LAUREA. Alla riunione, cui hanno preso parte tutti i professori e i rappresentanti degli studenti della Scuola, il preside ha fatto notare che le lauree padovane hanno tempi medi più lunghi e tassi di abbandono più alti rispetto a molti altri atenei italiani. A determinare il dilatamento dei tempi di laurea concorrerebbero diversi fattori: l'abbandono da parte di alcui studenti, la poco interazione con i docenti, la presenza di troppe - e dispersive - prove d'esame, l'eccesso di insuccessi agli esami, e, secondo Barolo, anche la possibilità di rifiutare un voto, che indurrebbe a ritentare per ottenere un riusultato migliore, senza necessariamente aver conseguito una più idonea preparazione.

INTERVENTI STRUTTURALI. Per risolvere questi problemi, è stata proposta l'applicazione di modifiche strutturali e didattiche. Le prime consisterebbero in: frequenza obbligatoria delle lezioni; un solo appello per anno, nella sessione immediatamente successiva al corso, con appello di recupero a settembre; eliminazione della possibilità di rifiuto del voto; aumento dei punti ‘premio’ per chi si laurea nei tre anni previsti; miglioramento dell’orientamento evidenziando la difficoltà di ingegneria per diminuire i possibili abbandoni del corso durante gli studi.

INTERVENTI DIDATTICI. Per quanto concerne gli interventi didattici, le modifiche proposte sono state di aumentare le attività di tutorato, fare accertamenti in itinere, stimolare la partecipazione attiva degli studenti alle lezioni, istituire gruppi di lavoro di docenti per il miglioramento della didattica, fornire lezioni extra per risolvere i dubbi e rispondere ai quesiti degli studenti, fornire strumenti di didattica a distanza (distance learning) su internet, specialmente per gli argomenti che più creano difficoltà agli studenti.

GLI STUDENTI. "Il preside ha fatto notare che le lauree padovane hanno sia tempi medi più lunghi che tassi di abbandono più alti rispetto a molti altri atenei italiani - commenta il Sindacato degli Studenti di Ingegneria di Padova - concordiamo ovviamente che sia necessario cercare un rimedio al fine di invertire queste statistiche, ma siamo rimasti piuttosto spiazzati dalle novità che si vorrebbero introdurre e non riusciamo a comprendere come proposte, tra le quali la diminuzione del numero degli appelli e la frequenza obbligatoria, possano agevolare gli studenti nel loro percorso. Il progetto illustrato dal preside della nostra Scuola, pur ponendo degli obiettivi molto ambiziosi, a nostro parere, è risultato essere troppo focalizzato sul miglioramento dell’efficienza del 'processo produttivo', come se la sola cosa importante fosse laurearsi in tempi regolari". Per questa ragione, il Sindacato degli Studenti ha indetto un'assemblea, per mercoledì 20 gennaio, in aula P1 (Paolotti), a partire dalle 18, un'assemblea per discutere con gli studenti dell'attuale modello formativo.

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