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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Smantellata l'unità antiterrorismo. Sap: "Padova diventa un obiettivo vulnerabile"

Il Sindacato autonomo di polizia non ci sta con la decisione di riassegnare le Uopi. "Ne va della sicurezza pubblica, non ha senso un servizio intermittente. Informeremo i sindaci"

Ufficialmente è una riorganizzazione di reparto, nel concreto è invece uno stravolgimento che priverà le città a rischio di attentati della presenza diretta delle Uopi, le unità antiterrorismo. Questo almeno secondo il Sindacato autonomo di polizia, che si schiera contro la decisione del Dipartimento di polizia di stato.

Contro gli attentati

La denuncia del Sap arriva all'indomani della decisione di ricollocare le Unità operative di primo intervento - Uopi, spostandole all'interno dei Reparti di prevenzione crimine o degli uffici di Polizia di frontiera. Le Uopi sono le squadre altamente specializzate per contrastare i rischio del terrorismo, istituite circa tre anni fa in una ventina di città ad alto rischio dopo l'exploit degli attentati che hanno colpito l'Europa.

Ne risente la sicurezza pubblica

Delocalizzarle significa privare le questure del supporto diretto dell'antiterrorismo, secondo il Sap, rendendo meno efficaci la prevenzione e l'intervento immediato in caso di pericolo. "Una riorganizzazione che nasconde un vero e proprio smantellamento - afferma il segretario generale Sap, Stefano Paoloni - che priva gli obiettivi sensibili della preziosissima opera di controllo svolta in questi anni". Un allarmante problema di sicurezza dunque, che rende più vulnerabili le città a rischio.

Un servizio intermittente

Il sindacato esprime perplessità anche sulla scelta logistica, orientata al risparmio piuttosto che alla qualità del servizio. "Anziché allargare questo modello vincente - continua Paoloni - si è scelto di creare una sorta di Pronto intervento specifico, da collocare di volta in volta dove ce ne sia bisogno". Non più un presidio fisso dunque, ma un'unità mobile da allertare al bisogno. "Una prevenzione a giorni alterni, che non ha senso".

L'appello ai sindaci

A farne le spese anche la Uopi di Padova, che sarà riassorbita dal reparto prevenzione crimine con sezioni distaccate a Trieste, Venezia e Verona. Tra gli altri nuclei smantellati Torino, Milano, Roma, Bologna, Firenze, Napoli. "Informeremo tutti i sindaci delle città interessate - concludono dal Sap - perché il problema della sicurezza pubblica non venga sottovalutato". Nella missiva, che come oggetto "Gravi problematiche Unità Operativa di Primo Intervento", il Sap ricorda la necessità delle Uopi per garantire un nucleo pronto a intervenire in caso di attacco terroristico o conflitto a fuoco. Il documento insiste sul fatto che la scelta di destinare tali unità ad altri reparti è pericolosa per la città, poichè ne prevede l'impiego fuori dalla città considerata a rischio e fa venire meno il controllo capillare e le indagini quotidianamente svolte. Essere operativi in altre aree - in poche parole - impedisce di lavorare con costanza in un'unica città. Una dislocazione che farà perdere di vista il vero obiettivo e che impiegherà gli agenti specializzati anche in altre mansioni, togliendo energie al lavoro contro il terrorismo.

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